Golden Globe 2022: la serata di premiazione (purtroppo) è già nella storia
Domenica notte si è svolta sotto forma di evento privato l’annuale cerimonia dei Golden Globe. Un’ondata di indignazione e un boicottagio storico ha investito la HFPA, mettendo a rischio l’esistenza stessa del premio
Nella notte tra il 9 Gennaio e il 10 Dicembre si è svolta l’annuale cerimonia del Golden Globe, i premi cinematografici e televisivi che sono secondi solo agli Oscar. Eppure, sembra che quest’anno a nessuno sembra essere importato molto di questa cerimonia. Quest’anno non vi è stata nessuna diretta televisiva, niente corsa agli abiti più sfazorsi, sgargianti ed eleganti da parte dei divi hollywoodiani. Nessuna star ha sfilato sul tappeto rosso. Nessun presentatore ha dato inizio alla serata o intrattenuto gli spettatotori con qualche monologo tedioso o dissacrante. Nessuno attore è salito sul palco a ritirare il proprio premio ed enunciare un commovente discorso di ringraziamento.
Questo perchè un’ondata di indignazione ha investito la HFPA– acronimo di Hollywood Foreign Press Association. Come lascia intuire il nome, la HFPA è un’associazione formata da giornalisti professionisti provenienti da diverse parti del mondo dediti a “supportare” il cinema hollywoodiano al di fuori degli Stati Uniti. La HFPA nasce nel 1943 ed è l’organizzazione che si occupa delle nomine e delle vittorie ai Golden Globe.
Nel Febbraio del 2021 la HFPA viene travolta dallo scandalo, in seguito alla pubblicazione di un’inchiesta del Los Angeles Times, il quarto quotidiano più diffuso negli USA, dal titolo “Who really gives out the Golden Globes? A tiny group full of quirky characters — and no Black members“. L’articolo ha messo alla luce diversi reati e problematiche etiche di cui l’organizzazione si è fatta colpevole nel corso degli anni. L’accusa più grave è stato quella del razzismo e della mancanza di diversità tra i membri della commissione.
Infatti, stando quanto rivelato dalle indagini, tra i 90 membri che compongono la HFPA non vi è nessuna persona nera. Come se ciò non bastasse, in seguito sono state rese note altre vicende che denunciavano l’associazione di ulteriori episodi di discrimazione razziale e per l’orientamento sessuale.
Al che, diversi componenti della HFPA decidendo di rimanere in forma anonima hanno dichiarato al magazine americano Variety: “Ci conoscono da 30, 40, 50 anni. Come può essere stata una sorpresa?”– si è lamentato un membro.
“Vergogna per i pubblicisti, per essere così ipocriti”– ha lamentato un altro, riferendosi al coinvolgimento di oltre 100 aziende pubblicitarie di Hollywood che di fatto hanno guidato l’accusa contro l’HFPA, sostenendo che nemmeno queste ultime hanno uno staff particolarmente diversificato.
D’altro canto, come riporta Variety, le agenzie dei pubblicisti hanno ribattuto che i membri dell’HFPA stanno evitando i veri problemi, che vanno oltre la mancanza di elettori neri. Infatti, la Hollywood Foreign Press Association è stata a lungo accusata di ignorare volutamente molti film e spettacoli di creatori neri e persone di colore, non presentandosi a proiezioni e conferenze stampa per progetti acclamati dalla critica come “Il viaggio delle ragazze”, “Queen & Slim” e “When They See Us“. Quando si sono presentati, i loro clienti sono stati spesso sottoposti a linee di domande considerate umilianti.
Sempre secondo quanto dichiarato dalle agenzie, molte volte la HFPA è stata invitata a modificare i propri regolamenti e apportare delle modifiche. Un cambiamento che ha invece coinvolto l’Academy Awards dopo le polemiche per gli #OscarsSoWhite risalenti al 2015 quando tutte e venti delle nomination per le categorie attoriali andarono ad attori bianchi. Negli ultimi 5 anni, gli Oscar si sono impegnati nell’accogliere nuovi membri al fine di diversificare notevolmente i suoi ranghi.
Come ha dichiarato da Jackie Bazan, fondatrice e presidentessa delle agenzie BazanPR e BazanED: “L’HFPA sta chiaramente cercando di deviare il vero problema e la propria responsabilità. Non c’è difesa o deviazione da decenni di razzismo sistemico, sessismo, cancellazione e omofobia, che hanno permeato questa organizzazione per troppo tempo, senza alcun tentativo indipendente di riforma”.
La Bazan ha poi aggiunto: “L’HFPA giudica il lavoro creativo degli altri, i loro membri scelgono storicamente di escludere il lavoro dei talenti BIPOC, creando o interrompendo carriere nel processo e praticando comportamenti eclatanti, raccogliendo milioni di dollari per i Globes”.
In seguito al nuovo clima culturale in cui versava l’America dopo l’uccisione di George Floyd, portando così a un rinnovato interesse da parte dei media per il movimento “Black Lives Matters”, già lo scorso anno l’emittente televisiva americana NBC (il canale dove ogni anno andava in onda la cerimonia dei GG) si era rifiuta trasmettere l’evento. Anche quest’anno non vi è stato nessun passo indietro da parte della NBC, sennonchè quest’anno la HFPA si è ritrovata senza nessun star che avesse confermato la propria presenza alla cerimonia.
Quanto avvenuto negli ultimi giorni si tratta di un boicottaggio storico, come mai si era visto ad Hollywood. Una presa di posizione ferma e precisa, che non potrà non portare delle conseguenze.
E quindi ieri notte è andata è avvenuta una serata di premiazione diversa da quella a cui il pubblico era abituato: una cerimonia svoltasi nell’arco di 90 minuti, servita solo per annunciare i vincitori.
Se il prestigio dei Golden Globe sembrava scomparire poco a poco con il passare degli anni; senza rapidi e radicali cambiamenti, quanto avvenuto di recente potrebbe seriamente mettere a rischio il futuro e l’esistenza stessa dei Golden e dell’intera Hollywood Foreign Press Association.
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