Gomorra a Pavia, 24 persone arrestate
Gomorra a Pavia, 24 persone arrestate per estorsioni, rapine e spaccio
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Gomorra esce dallo schermo e questa volta sembra coinvolgere ben 24 persone, arrestate durante un operazione dei Carabinieri a Pavia. Così, i militari del capitano Rocco Papaleo hanno smantellato un’organizzazione malavitosa dando esecuzione a 24 ordinanze di custodia cautelare a Vigevano, Gambolò, Garlasco, Alagna, Cassolnovo, Gravellona, Torre d’Isola e Buccinasco (Milano) e 56 persone indagate. A finire in manette sono tutti italiani ai quali è stato contestato il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di armi e alla commissione di estorsioni, incendi dolosi, danneggiamenti, reati contro il patrimonio e attentati dinamitardi.
In particolare vengono contestati, a vario titolo, 14 episodi fra detenzioni o cessioni illegali di armi, cinque estorsioni, 21 incendi di cui quattro commessi a fini estorsivi, 14 per danneggiamento, tre per truffe in danno di compagnie assicurative. Ed ancora: sei danneggiamenti di cui la metà a fini estorsivi, 14 furti in abitazioni ed esercizi commerciali, tre tentate rapine a negozi, numerose truffe ai danni di compagnie assicurative mediante falsi incidenti, numerosi episodi di spaccio di droga.
Inoltre durante le perquisizioni, ancora in corso, i militari hanno sequestrato una pistola calibro 7,65, un fucile a pompa e un fucile semiautomatico, tutti con matricola abrasa. Sequestrati anche altri quattro pistole e quattro fucili, sebbene denunciati come detenuti nell’abitazione del padre di uno degli arrestati.
Oltre alle armi sono state rivenute e anch’esse sequestrate ben 20 piante e 300 grammi di marijuana, 60 dosi di cocaina e 150 grammi di hashish. Inoltre sono state rinvenute due targhe di auto risultate rubate, 6.000 euro in contanti e sei banconote da 50 euro false. Per il gip di Pavia gli arrestati, ora rinchiusi a Pavia, Vigevano, Voghera e San Vittore, sono definiti “concretamente e notevolmente pericolosi, con ampia disponibilità di armi e che hanno dimostrato di aver fatto della commissione di delitti un’abitudine di vita”.
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