31 Maggio 2019 - 16:29

Good Omens: perché vedere la nuova serie Prime Video?

Good Omens

Good Omens è la nuova serie Prime Video tratta da Neil Gaiman. L’obiettivo è non far rimpiangere American Gods. Riuscirà nel suo intento?

Certi amori non finiscono mai. Quello tra Neil Gaiman e Amazon Prime Video sembra essersi solidificato negli ultimi anni, fino a diventare una vera e propria partnership. Lo scrittore regala sempre più prodotti al secondo servizio streaming più famoso del mondo. L’ultimo, in ordine cronologico, è il suo Good Omens, nuova mini-serie TV fantasy basata sul suo romanzo Buon Apocalisse A Tutti.

La trama è davvero semplice, ma è oltremodo “stravagante” (in puro stile “gaimaniano”). Se in American Gods, l’autore di Coraline aveva chiamato a partecipare gli dei in prima persona, questa volta, in Good Omens, se la vedrà con altre identità ultraterrene. Infatti, protagonisti saranno il demone Crowleyl’angelo Azraphel, ormai abituati agli usi e i costumi della Terra. I due dovranno combattere insieme per un unico obiettivo: salvare la Terra dall’arrivo dell’Anticristo e scongiurare la conseguente Apocalisse.

Ma per quali motivi la nuova serie Amazon Prime Video potrebbe sfondare e potenzialmente diventare un cult? La redazione di ZON.it vi condurrà passo passo e vi illustrerà perché dovete (è un imperativo categorico) guardare questa serie.

I due “dottori” protagonisti dell’Apocalisse

Good Omens

Screenshot da trailer YouTube

Innanzitutto, focalizziamoci su un aspetto fondamentale: i due protagonisti. Ad incarnare Crowley e Azraphel, infatti, saranno due attori stravaganti per costituzione. Stiamo parlando di David Tennant e Michael Sheen. Il primo è stato probabilmente il Doctor Who più amato di sempre (nonché il noto assassino Killgrave in Jessica Jones), che ritroveremo nei panni del demone.

Dall’altro lato, l’altro protagonista di Good Omens è un vero e proprio “dottore/maestro del sesso”. Infatti, proprio per la serie Masters Of Sex, di cui è stato protagonista, ha ricevuto la sua prima candidatura al Golden Globe per il miglior attore in una serie drammatica. Insomma, non solo due “dottori” fittizi, ma anche di bravura.

Il resto del cast

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Screenshot da trailer YT

Ma non demordete: la questione non è mica finita qui. Perché, se per protagonisti abbiamo due veri e propri “mostri”, il resto del cast non è da meno. Si va dal mitico “uomo d’altri tempi” Jon Hamm (Mad Men), che vestirà i panni dell’arcangelo Gabriele, a Mark Gatiss (ricordate The League Of Gentlemen? No? Ok, allora per voi è Mycroft Holmes in Sherlock). Accanto a quest’ultimo, naturalmente, non poteva mancare il “fratello” principale.

La voce di Satana, infatti, sarà affidata ad un attore ormai di livello planetario: il mitico Benedict Cumberbatch! Ma non è finita qui. Perché, se dal punto di vista attoriale, la qualità è davvero altissima, lo stesso si può dire anche dei componenti dietro la macchina da presa.

A dirigere Good Omens, infatti, ci sarà Douglas Mackinnon, già conosciuto per Outlander, Doctor Who e Jekyll, oltre che per “L’Abominevole Sposa“, noto episodio speciale della serie Sherlock.

Insomma, un cast davvero mostruoso.

L’adattamento

Good Omens

Screenshot da trailer YT

Non è la prima volta, come abbiamo già detto in precedenza, che Neil Gaiman fornisce il suo contributo a Prime Video. La serie, scritta dallo stesso Gaiman, contiene però alcuni elementi aggiuntivi, come una più approfondita riflessione sulla storia di Crowley e Azraphel.

Inoltre, si scongiurerà quanto già accaduto con American Gods. Amazon, affidando la scrittura a Gaiman, mira infatti a riprodurre una serie quanto più fedele al libro originale, in modo da fidelizzare anche coloro i quali hanno già letto l’opera cartacea. Una mossa davvero ottima, che promette di regalare ottime soddisfazioni al pubblico.

La fusione perfetta tra due stili

Good Omens

Screenshot da trailer YT

Continuando sulla stessa riga, è lecito parlare dei due autori “alla base” del racconto/libro. Infatti, Terry Pratchett e Neil Gaiman non potrebbero essere più diversi tra loro. Se del secondo, ormai, conosciamo benissimo le sue attitudini mirate al solenne e al fantastico, Pratchett dona alla serie un approccio molto più umoristico, in grado di rendere più leggera la serie. Non si tratta però di un umorismo normalizzato, ma di un umorismo quasi paradossale, in puro stile Douglas Adams, per intenderci.

Good Omens, quindi, sarà un prodotto basato sì su una storia ultraterrena, ma allo stesso tempo con le caratteristiche di una qualsiasi commedia che diverte, intrattiene e riesce a far ridere lo spettatore.

La speranza è che, anche su piccolo schermo, le doti di Good Omens restino intatte, così da poter far godere anche gli stessi “visionari”.

Il tributo a Terry Pratchett

Good Omens

Immagine da intervista YouTube

Non è tutto, però. C’è un particolare davvero importante che non va sottovalutato. Se Neil Gaiman è ancora vivo e vegeto, il mitico Terry Pratchett, purtroppo, ci ha lasciati lo scorso Marzo del 2015. Il suo ultimo romanzo risale al settembre del 2015, pubblicato postumo, e chiudeva la saga del Mondo Disco, che lo ha reso famoso al grande pubblico.

Una delle sue ultime volontà, sussurrata proprio all’amico Neil Gaiman, fu quella realizzare un adattamento televisivo o cinematografico del loro libro. Dunque Good Omens si può leggere anche in questo modo: una vera e propria “serie-tributo” ad una delle menti culturali inglesi più importanti del ventesimo secolo.

E siamo sicuri che Pratchett, dovunque sia in questo momento, starà vedendo la serie e ridendo un sacco.