Tramite un post su Facebook sulla pagina ufficiale, Mattarella fornisce la propria versione dei fatti. Il presidente della Repubblica prova a dare una spiegazione
Giornata molto fermentata sia a
Palazzo Chigi, sia al Quirinale. Dopo il
clamoroso ribaltone, che ha portato alle dimissioni di
Giuseppe Conte,
Sergio Mattarella prova a dare una spiegazione delle sue scelte. Tramite un post su Facebook, il presidente della Repubblica giustifica
il suo comportamento.
Da ciò che si evince dal post, Mattarella ha voluto spiegare le sue decisioni, mettendo l’accento
sulla scelta di alcuni ministeri e soprattutto su quello dell’Economia. Come si era già intuito, la scelta di
Paolo Savona è stata la classica “goccia” che ha fatto traboccare il vaso. Siamo però davvero sicuri che questa mossa sia stata sensata? A primo acchito, la risposta sembra essere
negativa. In primis, perché coinvolge una componente di fondo: il
completo ammazzamento delle ideologie. Negare il Governo alle due forze maggiori del Paese vuol dire, sostanzialmente, dare
una botta definitiva alla fiducia degli italiani nelle istituzioni. A governare, sarebbero state sicuramente due forze
sintomo di sicurezza, scelte dagli italiani con il voto del 4 Marzo, dopo il marasma
dei governi tecnici e di varie scelte che di certo non si possono definire “costituzioniali”. In seconda battuta, perché lo stesso presidente rischia un provvedimento serio:
l’impeachment. In sostanza, il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che
per alto tradimento o per attentato alla Costituzione. Ma questi ultimi due casi non sembrano essersi verificati. Ciò che è sicuro è che ora l’Italia
è nel caos più totale. Potrebbero esserci
nuove elezioni per il
Parlamento, ma senza una
legge elettorale adeguata ne vale davvero la pena? Ora come ora, sembra che il nuovo voto non convenga
davvero a nessuno. Né a Mattarella, né al Governo, né agli stessi italiani. Eppure siamo di nuovo punto e a capo. L’unica certezza, ora come ora, è che
il caos avvolge l’Italia. Inesorabilmente.