Governo, gli ultimatum di Di Maio su vice e programmi
L’alleanza Pd-M5S rischia di cadere sulla questione vicepremier: Di Maio vorrebbe mantenere la doppia figura ma Conte cambia passo. E sui programmi è ultimatum
Lunedì il premier-bis Giuseppe Conte dovrebbe salire al Quirinale per presentare la lista dei ministri del Governo giallo-rosso e discutere con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella su quali siano i profili più adatti ai dicasteri più delicati. Ma l’alleanza tra il Pd e il Movimento 5 Stelle scricchiola non solo sui programmi ma anche sulla questione del vicepremier. E se Di Maio preme per mantenere la doppia figura evocando, in caso contrario, un ritorno anticipato alle urne e la riapertura del dialogo con gli ex alleati della Lega, i Democratici guidati dal Segretario Paolo Gentiloni, spingono perchè il vicepremier sia uno e provenga dalle fila del Pd.
In questo senso la figura più accreditata sarebbe quella di Andrea Orlando che ieri, insieme al Ministro dei Beni Culturali uscente Alberto Bonisoli, ha incontrato il Premier Conte dal quale avrebbe ricevuto rassicurazioni sulla questione: fonti vicine, fanno sapere che Conte sarebbe per la cancellazione della figura del Vicepremier, in luogo della quale vorrebbe nominare un sottosegretario alla presidenza del Consiglio, individuato in una persona di sua estrema fiducia.
10 punti o il voto
Le frizioni tra M5S e Pd continuano anche sui programmi. L’incontro previsto questa mattina alle 9.30 è slittato alle dodici. Il pentastellato Manlio Di Stefano dà un saggio della situazione: Abbiamo presentato a Mattarella un programma in 20 punti affinchè mediasse col Pd perchè siano quelli di Governo. Se così non fosse, siamo pronti a tornare al voto.
Dai dem Paolo Gentiloni chiede tempestività, Accelerare servirebbe per chiudere, ma la trattativa rimane in salita.
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