26 Agosto 2019 - 12:17

Governo, a che punto sono le trattative tra Pd e M5S

Governo

Domani inizia un nuovo giro di consultazioni del Presidente Mattarella, ma l’accordo di Governo tra Pd e M5S sembra impantanato sul nome di Conte

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella domani darà il via a nuove consultazioni: se entro mercoledì non si riuscisse a trovare una maggioranza alternativa, la sua decisione potrebbe essere quella di sciogliere le Camere e nominare un Governo di “garanzia” che traghetti l’Italia verso nuove elezioni, da tenersi presumibilmente a Novembre.

L’alternativa è che nelle prossime ore Pd e Movimento Cinque Stelle trovino un accordo, ma la trattativa sembra essersi impantanata sul nome di Conte: i pentastellati non transigono su un ritorno da Premier dell'”avvocato del popolo (passi pure il taglio dei Parlamentari “spalmato” sull’intera legislatura) ma Zingaretti è sempre più convinto di volere un governo di “discontinuità” con il precedente, e neppure l’apertura di Conte a rivedere i decreti sicurezza sembra smuovere il dem dalla sua idea.

Diverse fonti, dicono poi che per avere Conte alla presidenza del Consiglio, il Movimento sarebbe disposto a cedere ai Democratici i ministeri più importanti, tra cui Esteri ed Economia, oltre all’unica vicepresidenza del Consiglio.

E se si votasse?

D’altronde il Pd non avrebbe nulla da perdere qualora a Novembre si tornasse alle urne: anzi, Zingaretti avrebbe la possibilità di nominare ex novo i gruppi parlamentari eliminando le eccedenze renziane. Dalla consultazione il M5S, invece, ne uscirebbe profondamente ridimensionato, e per molti dei suoi delegati (visto il vincolo dei due mandati) l’esperienza parlamentare dovrebbe considerarsi conclusa.