28 Ottobre 2021 - 16:22

Un “Grazie” formato 2024: la rinascita rossonera di Kjaer

kjaer, milan

Il matrimonio più felice del mondo…non si ferma qui: la storia d’amore tra il Milan e Simon Kjaer è destinata a riscrivere la narrativa del contratto calcistico

Tra capricci e ricatti di un calcio impoverito d’onore, sono rimasti in pochi a saper conferir il giusto merito a chi da fiducia donata ha saputo estrarre la più dolce delle soddisfazioni. La storia d’amore tra il Milan e Simon Kjaer è destinata a durare fino ancora, sull’onda di un matrimonio sportivo senza compromessi.

Voglio finire qui la mia carriera, non nel 2024 perché sono ancora giovane. Nel calcio però non bisogna guardare troppo avanti, io guardo giorno dopo giorno. Il Milan per me è sempre stato il club più grande del mondo, con la sua storia e i grandi difensori che hanno giocato qui. È un sogno che sto vivendo ogni giorno. Sono pronto a dare tutto. Ho prolungato fino al 2024, spero di vincere qualcosa prima di andare via”.

Un rinnovo sudato e… guadagnato

Nulla, nel gennaio del 2020, lasciava presagire che il contratto, rigorosamente di prestito, tra il club rossonero e un deluso e sfiduciato difensore orobico potesse sfociare in uno dei colpi di mercato più efficaci del recente mercato.

Giunto agli ordini di Mister Pioli come sostituto di Caldara, cocente delusione figlia della gestione Leonardo, Kjaer viene accolto dalla torcida milanista come il classico “pacco postale” di dubbio valore tecnico e atletico.

Ciò che gran parte degli addetti ai lavori non considerano, però, è il contributo da leader che il danese riesce ad apportare fin dal primo giorno di Milanello. Un concentrato di carisma e dedizione alla causa che, insieme all’approdo di un altro totem con Zlatan Ibrahimovic, hanno dato via a quel capovolgimento psicologico alla base dei recenti successi rossoneri.

Capitano della propria Nazionale, Kjaer si impone in poco tempo anche come faro della retroguardia dell’11 di Pioli, assicurandosi quasi immediatamente la titolarità al fianco di Alessio Romagnoli. Un adattamento rapido e indolore che ha contributo al clamoroso abbattimento dei deficit difensivi del Milan, e contestualmente ha risollevato il tracciato discendente di una carriera tendenzialmente in declino.

We can be Heroes, just for One Day

Eroe.

Il 13 giugno 2021 Simon Kjaer si guadagna un titolo solitamente non associabile al mondo sportivo: un intervento immediato e probabilmente salvavita che ha permesso all’amico Eriksen di sopravvivere al giorno più difficile della sua vita.

Un giorno, un lampo, una benedizione: a Copenhagen il capitano biancorosso non solo si rende protagonista di azioni eroiche, ma ottiene un’improvvisa risonanza intercontinentale che conferisce nuovo valore ad una carriera troppe volte ridimensionata da giudizi affrettati. Una clamorosa ascesa personale e sportiva che culmina con la candidatura tra i 30 finalisti al Pallone d’Oro di France Football.

Il matrimonio più felice del mondo

Quando un’unione viene suggellata, può accadere che una delle parti in causa possa rinnegare o abbandonare la coppia: c’è chi lo fa con gentilezza e onore, e chi, invece, straccia i voti iniziali e preferisce accasarsi altrove.

Tra il Milan e Kjaer, invece, sembra essersi realizzata quell’utopistica coincidenza dove entrambe le ali hanno saputo crescere e migliorarsi a vicenda, raggiungendo livelli prima dimenticati.

Da un lato un Milan finalmente tornato in Champions League, dopo 7 anni di assenza, e dall’altro un calciatore totalmente rivitalizzato dalla vincente colonna sonora della Scala del Calcio.