Green Pass: dal 15 ottobre indispensabile per lavorare
Da venerdì il Green Pass diventa uno strumento indispensabile di accesso al lavoro: ecco tutte le cose da sapere prima della scadenza
Il Green Pass diventerà uno strumento imprescindibile per poter svolgere nel rispetto della legge l’attività lavorativa. Ecco nel concreto però, come funzioneranno i controlli.
I controlli
A fare le verifiche, specifica oggi il Sole 24 Ore, può essere direttamente il datore di lavoro (si pensi alle piccole aziende) oppure possono procedere uno o più incaricati appositamente designati dal datore. Gli esterni che entrano in azienda devono avere il green pass. Questi ultimi sono soggetti al controllo tutti i lavoratori che prestano attività lavorativa nei luoghi di lavoro, anche a titolo di formazione o volontariato, sulla base di contratti esterni.
La segnalazione delle violazioni
La va effettuata anche nei confronti dei lavoratori che accedono al luogo di lavoro di cui l’impresa ha la titolarità: quindi, anche i lavoratori dipendenti di altre aziende ovvero i lavoratori autonomi ai quali sono state affidate fasi lavorative. Chi deve segnalare le violazioni dell’obbligo di green pass in azienda al prefetto? Spetta solo e soltanto al datore di lavoro. Chi controlla può chiedere il documento di identità per accertare l’identità personale del lavoratore. Il datore non può trattenere documenti o dati in fase di verifica
E’ possibile incaricare dei controlli i vigilantes esterni presenti in azienda? La norma non lo esclude L’azienda può essere a sua volta controllata, ovviamente. Ma da chi? Gli accertamenti possono essere condotti dal personale ispettivo dell’azienda sanitaria locale e dell’Ispettorato nazionale del lavoro competente per territorio. Inoltre, possono verificare l’osservanza del 127/2021 le Forze di polizia, il personale di polizia municipale dotato della qualifica di agente di P.S. e, ove occorra, le Forze armate.
La sanzione in caso di irregolarità
Chi è senza Green Pass va incontro alla perdita della retribuzione per tutte le giornate in cui il lavoratore non sia in grado di esibirlo: gli effetti impattano anche sulla retribuzione indiretta e differita, compresa la maturazione del Tfr. Ciò determina anche la mancata copertura ai fini pensionistici
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