Green Pass per docenti e Ata: è rabbia sul web
Green Pass obbligatorio per docenti, studenti universitari, personale Ata e trasporti. Scuola in presenza, salvo rare eccezioni. Rabbia nelle piazze e sul web
Con il nuovo decreto il Consiglio dei Ministri stabilisce l’obbligo di Green Pass per docenti, personale Ata e studenti universitari. Dal 1° settembre, l’obbligo sarà esteso anche ai trasporti a lunga percorrenza, tra cui: aerei, traghetti e treni diretti oltre la regione di appartenenza. Il certificato verde non sarà però, necessario nel caso dei trasporti locali. La capienza dei messi aumenterà così dal 50% all’80%.
I trasporti
A dar voce alle nuove direttive in merito ai trasporti è Enrico Giovannini, il ministro dei Trasporti, il quale ha spiegato che, il Green Pass sarà obbligatorio per ‘per l’accesso ai voli aerei, a navi e traghetti per servizi di trasporto interregionali e sui treni Intercity, Intercity notte e alta velocità; sugli autobus se il percorso collega più di due regioni e per il noleggio con conducente ad esclusione degli autobus impiegati in servizi aggiuntivi di Regioni e Comuni, come quelli per le scuole. L’obbligo non si applica ai soggetti esenti o esclusi dalla campagna vaccinale. Tutto questo scatta dal 1 settembre, fino al 31 dicembre‘
La scuola
Il tema più caldo rimane quello della scuola, affrontato nell’ultima e più discussa cabina di regia estiva. Per i docenti sprovvisti di Green Pass è prevista la sospensione e la mancata retribuzione dopo solo 5 giorni di assenza, ‘al fine di garantire la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione in presenza del servizio essenziale d’istruzione – pertanto – il mancato rispetto delle disposizioni è considerata assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento‘.
Scuola in presenza, su questo il governo appare fermo, sia per le scuole che per le università, con l’obiettivo di ‘assicurare il valore della scuola come comunità e tutelare la sfera sociale e psico-affettiva della popolazione scolastica‘. Confermato anche l’obbligo di mascherina dai sei anni in su, a eccezione dell’ora di ginnastica. L’obbligo di mascherina potrebbe, invece, “cadere” qualora gli studenti ‘abbiano tutti completato il ciclo vaccinale o abbiano un certificato di guarigione‘.
Oltre al Green Pass e alla mascherina, rimane l’obbligo di distanziamento nelle aule e negli spazi comuni, a meno che – specifica Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione – ‘le condizioni strutturali degli edifici non lo consentano‘. Bianchi ha inoltre pensato a un programma di screening periodico per docenti e studenti, tramite test salivare, compito affidato al commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo.
Regole molto severe per il personale scolastico, soprattutto considerando il fatto che la scuola rimane una delle categorie più ligie alla campagna vaccinale, raggiungendo il 90% di completamento vaccinale. Per gli studenti unviersitari non vaccinati, invece, sarà possibile stabilire corsi paralleli a distanza.
Il costo dei tamponi subirà un notevole cambiamento, circa 8 euro per i minorenni, mentre per i maggiorenni il prezzo stabilito è di 15 euro, almeno fino al 30 di settembre.
Didattica a distanza
Sulla possibilità di optare per la Dad, invece, la libertà di movimento di riduce rispetto alle ipotesi iniziali. La didattica in presenza, infatti, potrà essere sostituita dalla Dad solo in casi eccezionali, ovvero per ‘specifiche aree del territorio o per singoli istituti, esclusivamente in zona rossa o arancione‘ o ‘in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus o di sue varianti nella popolazione scolastica‘.
Le proteste
Le nuove restrizioni da Green Pass hanno scatenato un’ondata di proteste in tutta Italia, l’ultima a Napoli, in cui i manifestanti hanno definito i giornalisti “terroristi”. Protesta anche per la città di Torino, dove circa 3.000 persone si sono radunate per manifestare in Piazza Castello contro la scelta del governo.
La rabbia del web
E’ rabbia anche sul web e sul mondo social, dove fioccano i pareri contrari del personale scolastico: ‘Assolutamente contraria: una grave mancanza di rispetto nei confronti dei docenti. Prima ci hanno illusi che la scuola fosse un luogo sicuro e che i tamponi non servissero. Ora, tamponi ogni 48h a carico nostro oppure vaccino come i sanitari, pur essendo in un luogo definito “sicuro”. La nostra arma sarà il voto‘.
O ancora: ‘Faccio il tampone per il vaccino, attendo che il governo firmi al posto mio non andrò dal parrucchiere, estetista, cinema teatro, la spesa posso farla visto che mi tampono, non comprerò abiti firmati ma saprò di essere libera. Mi vaccinerò quando avrò la garanzie dello stato e dalle case farmaceutiche come tutti i vaccini che ho fatto fino ad oggi. Se i miei figli saranno in dad sarò più serena altrimenti esiste l’istruzione parentale. Finché avrò un appiglio io mi ci arrampico. Scusate se ho ancora facoltà di pensiero è una brutta abitudine’.
‘La tristezza è troppo grande per nascondere il fallimento di una intera classe dirigente che in 18 mesi non è riuscita nemmeno a dotare le aule di sistemi di purificazione aria o di istituire in ogni istituto un presidio sanitario si butta la croce addosso ai “pericolosi docenti untori”. E’ un disgusto essere trattati così senza motivo e per di più senza logica. Prendiamo il caso di un plesso dell’infanzia con 10 classi: ci saranno 200 alunni non vaccinati e 30 docenti con il green pass. Ma veramente vogliono farmi credere che si ferma così il contagio? Mi spiace veramente che voi abbiate permesso questo nei modi, nei tempi e soprattutto nelle sanzioni.”
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