7 Marzo 2018 - 11:20

Morti nella Grenfell Tower, Marco e Gloria diventano una storia per bambini

Grenfell Tower

Morti nell’incendio della Grenfell Tower lo scorso 14 giugno, ora Marco Gottardi e Gloria Trevisan diventano i protagonisti di un libro per bambini

La Grenfell Tower, nella memoria recente di tutti noi, è un palazzo avvolto dalle fiamme e dal fumo, ma in questa storia diventa una torre merlata medievale avvolta dalla lingua infuocata di un drago. Marco Gottardi qui è un cavaliere armato, Gloria Trevisan una principessa prigioniera.

Le due vittime italiane di quella tragedia oggi sono due personaggi di un libro per bambini. La mamma di Marco disegna per loro un lieto fine, rimuovendo quello che è successo al figlio lo scorso 14 giugno a Londra. “Ho cancellato il modo in cui sono morti Marco e Gloria – confessa – altrimenti non sarei sopravvissuta al dolore. Non lo auguro a nessuna madre”. Per quattro mesi ha sognato suo figlio, ma neppure in questo è stata sola: ai suoi sogni si sono uniti quelli del marito, quelli della mamma di Gloria e quelli degli amici della coppia.

Nella fine scritta per Marco e Gloria, lui torna a casa con la sua Gloria e dice alla madre “Eccomi, sono tornato”. Ogni mattina le madri dei due fidanzati architetti si scambiano i racconti dei loro sogni per telefono e ora sono quasi tutti lì, in quel libro di 34 pagine a colori che lunedì i coniugi Gottardi hanno regalato nello stesso asilo frequentato da Marco.

Questo libro appartiene a Gloria e Marco in tutti i modi possibili: nessun professionista è stato coinvolto nel processo di pubblicazione del lavoro. Si tratta infatti degli sforzi degli amici di Marco che si sono occupati degli effetti, delle foto, del lancio, delle illustrazioni e della presentazione. La storia si è trasformata continuamente con l’aggiunta di dettagli provenienti dai sogni di amici e parenti. Sono 1.600 le copie autoprodotte che sono uscite. Dovevano rimanere locali, per i bambini di San Stino, ma appena saputo della storia, il consolato di Londra ne ha richieste altre 400 da tradurre e proporre alle scuole italo-inglesi.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *