11 Febbraio 2018 - 12:58

Grey’s Anatomy 14×12 – Harder, Better, Faster, Stronger

Grey's Anatomy

Pelle Spray, pompe per il cuore, vagine rifatte, un po’ di salsa e tanto altro nella puntata 14×12 di Grey’s Anatomy, episodio di transizione che apre le porte a nuove storyline

”Abbiamo tutti sentito la frase <<il genio è 1% di ispirazione e 99% di sudore>>. Facile dirlo se sei Thomas Edison. Ha avuto un sacco di buone idee”

Torna anche questa settimana Grey’s Anatomy con la 14×12. Episodio di transizione in cui i nostri dottori si preparano a competere per il contest del Grey-Sloan Memorial Hospital , mettendo su carta i loro innovativi progetti. Questa puntata è sicuramente servita a dare un respiro di sollievo a noi fan e a metter su diverse storyline da non sottovalutare. Vediamo cosa è successo.

April e il suo cambiamento

Dopo la morte della fidanzata di Matt, troviamo una April diversa, demotivata. La puntata si apre con la scoperta che la nostra rossa preferita, ha intrapreso una ”relazione” con uno specializzando e la vediamo per tutto l’episodio acida e quasi fredda fin quando, parlando con Arizona, si lascia andare e racconta di non riuscire più a dormire se non grazie all’effetto dell’alcool. Dove porterà questo cambiamento di April? Dobbiamo prepararci a veder definitivamente andar via la April fiduciosa in Dio e con la testa sempre un po’ tra le nuvole?

Dalla pelle spray alle vagine

Jackson Avery è uno dei personaggi i cui sentimenti vengono sempre fatti a pezzi o non calcolati minimamente. Ci viene sempre presentato come sex simbol e quasi ci dimentichiamo che non è solo muscoli e occhioni azzurri.

E anche in questa puntata i sogni di Jackson vengono messi da parte per far felice la madre (e la sua nuova amica che sarà anche cavia del  loro progetto), perchè lui è così buono da farsi venire i sensi di colpa e quindi…invece di creare dell’incredibile pelle spray, decide di aiutare l’1% della popolazione con delle vagine rifatte super moderne e più realistiche che mai.

E allora….Mambo

Se tutti si preoccupano di avere qualche idea geniale per vincere il contest, Richard Webber ha un solo pensiero nella sua testa…imparare a ballare la salsa. Eh si, perchè per far felice sua moglie decide di prendere lezioni da un’insegnate privata insieme a Maggie. Quindi per lui niente stress da concorso (tanto trova in un secondo un’idea molto valida) al contrario di sua figlia, che oltre a diventare un’ottima ballerina, riesce anche a metter su un progetto innovativo per il futuro della medicina. Ma non è fondamentale, l’importante è saper tenere il ritmo.

Vuoi essere la mia compagna (in tutti i sensi)?

L’amore torna a colpire la nostra Dottoressa Robbins e non solo quello sentimentale ( infatti a fine puntata lei e Carina De Luca decidono finalmente di avere una relazione), ma anche professionalmente. Arizona decide di voler lottare contro la mortalità delle mamme durante il parto come progetto per il contest.

In una scena che ha fortemente fatto rimpiangere le Calzona e i bei vecchi tempi, ad un ”Vuoi essere la mia compagnia?” di Arizona, Carina risponde qualcosa tipo ”Solo nella ricerca” (sento veramente la mancanza di Callie). Ma infondo…come si fa a dire di no al suo sorriso super magico?

Meredith, Meredith combina guai

Mentre Miranda decide di lavorare da casa al contest per non rimanere indietro rispetto agli altri, al Grey-Sloan Memorial Hospital dopo una serie di indecisioni e diciamolo, una grandissima botta di c..o, Meredith mette su un progetto degno di un secondo Harper Avery. Meraviglioso, peccato che si sia dimenticata una cosa da niente, chiedere il permesso per utilizzare un brevetto già inventato. Ottima partenza per vincere un premio no?

Per colpa delle Olimpiadi Invernali avremo due settimane di pausa ma questa puntata ha sicuramente dato il via alle nuove trame che saranno svolte nella seconda parte di stagione. La domanda ultima rimane sempre la stessa: Avrà Meredith finalmente un po’ di pace nella sua vita? 

”L’ispirazione non è una cosa mistica, irraggiungibile.L’ispirazione è un seme, un seme che si trasforma in un’idea. Un’idea che diventa un obiettivo. E si può sperare, che quel’obiettivo diventi una vittoria. Ho detto…che si può sperare”.

 

 

 

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