Guerra in Ucraina: gli aggiornamenti di oggi, 13 settembre
La Guerra in Ucraina continua. Scopriamo, insieme, cosa è accaduto e cosa sta accadendo oggi.
Guerra in Ucraina: ecco gli aggiornamenti
Ore 00:57 Zelensky: liberati circa 6mila chilometri quadrati
Dall’inizio della controffensiva di settembre, l’esercito ucraino ha liberato circa 6 mila chilometri del territorio che i russi avevano occupato. Lo ha detto nel suo video serale il presidente Volodymyr
Zelensky. “E continuiamo ad avanzare”, ha aggiunto il leader di Kiev.
Ore 01:00 Usa, fonte militare: russi in ritirata, molti usciti dall’Ucraina
Nel complesso, valutiamo che gli ucraini stiano facendo progressi mentre combattono per liberare e rivendicare il territorio nel sud e nell’est. Sul terreno nelle vicinanze di Kharkiv valutiamo che le forze russe abbiano in gran parte ceduto le loro conquiste agli ucraini e si siano ritirate a nord e ad est. Molte di queste forze si sono spostate oltre il confine con la Russia”, ha detto ai giornalisti l’ufficiale militare statunitense, parlando in condizione di anonimato, senza fornire un numero esatto.
Ore 01:48 Blinken: la Russia mantiene ancora forze significative in Ucraina
“I russi mantengono forze molto significative in Ucraina, oltre a equipaggiamenti, armi e munizioni”, ha commentato il capo della diplomazia di Washington.
Ore 10:59 Marin: “Con nostro sostegno l’Ucraina vincerà la guerra”
“Anche nell’ora più tetra c’è speranza. Con il nostro sostegno l’Ucraina vincerà la guerra, non ci sono alternative. Nel nostro cuore gli ucraini hanno già vinto. Sono coraggiosi e non rinunciano. La controffensiva ucraina sta facendo rapidi progressi, la Russia ora e’ obbligata a ritirarsi da tanti territori e insieme noi abbiamo risposto all’aggressione russa con le sanzioni e fornendo all’Ucraina un sostegno militare e finanziario”. Lo ha dichiarato la premier finlandese, Sanna Marin, nel suo discorso al Parlamento europeo a Strasburgo.
Ore 11:14 Le parole di Malyar
“L’obiettivo è liberare la regione di Kharkiv e oltre, tutti i territori occupati dalla Federazione Russa. I combattimenti proseguono. È ancora presto per affermare che è stato stabilito il pieno controllo sulla regione di Kharkiv”, ha detto Malyar in un’intervista.
Ore 11:32 “Stiamo invertendo la rotta e abbiamo bisogno di più armi pesanti”
“Stiamo invertendo la rotta e abbiamo bisogno di più armi pesanti e munizioni dai nostri alleati per consolidare lo slancio, salvare più persone e liberare più velocemente altri territori dell’Ucraina. Più sostegno militare riceviamo ora, più velocemente finirà questa guerra. È per questo che l’Ucraina chiede ai suoi partner di concentrarsi sul calendario: forniture tempestive di ciò di cui l’esercito ucraino ha bisogno avvicineranno la vittoria e la pace”, ha osservato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Kuleba. Secondo il ministro il territorio guadagnato dall’Ucraina nell’est e nel sud del Paese dimostra che tutti gli investimenti che i partner occidentali hanno fatto nelle capacità di difesa di Kiev danno risultati sorprendenti. “Non ci dovrebbero essere dubbi ora che l’Ucraina può vincere e la Russia può essere sconfitta sul campo di battaglia”, ha sottolineato.
Ore 12:07 Kiev: i russi hanno lasciato Kreminna, nel Lugansk
I russi “hanno completamente abbandonato Kreminna”, nell’Est dell’Ucraina, “i partigiani locali” hanno issato la bandiera ucraina, ma le Forze armate di Kiev non sono ancora entrate in città. Lo ha riferito il governatore ucraino di Lugansk, Serghei Gaidai, su Telegram. “Stiamo monitorando la situazione a Lyman, la cui liberazione è fondamentale per la nostra regione, i combattimenti sono ancora in corso intorno alla città”, ha detto il governatore. Kreminna è a soli 25 chilometri a Nord-Ovest di Severodonetsk, che le Forze russe hanno occupato a giugno scorso.
Ore 12:30 Bombe russe su Lozova nella regione di Kharkiv, 3 morti (Guerra in Ucraina)
Ore 12:36 Londra esclude la Russia dagli inviti ai funerali della regina (Guerra in Ucraina)
Ore 14: 37 Kiev: Forti esplosioni a Kherson, colonne di fumo dalla città occupata (Guerra in Ucraina)
“A Kherson si sentono forti esplosioni. Sembra che gli occupanti siano stati colpiti in modo molto potente”: lo ha annunciato su facebook Serhiy Khlan, consigliere del governatore locale.
Ore 15:18 Kuleba, negoziati solo per ripristino integrità Ucraina
“Nessuno rifiuta l’opzione dei negoziati, qualsiasi guerra si conclude con i negoziati, ma la domanda è in quale posizione ci si siede al tavolo dei negoziati. Oggi i negoziati con la Russia si svolgono sul campo di battaglia, e questo è l’unico tipo di negoziato che comprendo davvero. Ma siamo pronti a sederci al tavolo se si tratta del completo ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina. E lo esprimiamo molto chiaramente a tutti i partner, anche loro non escludono la possibilità di negoziati”. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in un’intervista a Rbk-Ucraina.
Ore 15:40 Borrell, l’Europa da sola non può finanziare l’Ucraina
“Bisogna sostenere l’Ucraina finanziariamente, per questo abbiamo proposto il pacchetto da 9 miliardi: al momento ne abbiamo sborsato uno. Senza dubbio dobbiamo fare di più ma per questo esistono le organizzazioni internazionali, non solo l’Europa. Kiev sta negoziando con il Fondo Monetario Internazionale un aiuto macrofinanziario: faremo il possibile perché questo accada il più in fretta possibile”. Lo ha detto l’Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell.
Ore 15:56 Papa: “Folle e tragica guerra originata dall’invasione”
Il Papa, nel suo primo discorso in Kazakistan, parla della guerra in Ucraina, denunciando la “folle e tragica guerra originata dall’invasione”. Bergoglio ricorda il viaggio del suo predecessore all’indomani dell’attacco alle Torri gemelle: “Qui Giovanni Paolo II venne a seminare speranza subito dopo i tragici attentati del 2001. Io vi giungo nel corso della folle e tragica guerra originata dall’invasione dell’Ucraina, mentre altri scontri e minacce di conflitti mettono a repentaglio i nostri tempi. Vengo per amplificare il grido di tanti che implorano la pace, via di sviluppo essenziale per il nostro mondo globalizzato”.
È “sempre più pressante la necessità di allargare l’impegno diplomatico a favore del dialogo e dell’incontro, perché il problema di qualcuno è oggi problema di tutti, e chi al mondo detiene più potere ha più responsabilità nei riguardi degli altri, specialmente dei Paesi messi maggiormente in crisi da logiche conflittuali. A questo si dovrebbe guardare, non solo agli interessi che ricadono a proprio vantaggio”.
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