24 Maggio 2023 - 09:02

Guerra in Ucraina, Peskov:”No al conflitto congelato, troppo presto parlare di soluzione”

Guerra in Ucraina, il conflitto ancora in corso ha visto dei risvolti nella regione russa di Belgorod, Peskov: "La guerra non deve trasformarsi in un conflitto congelato, è troppo presto per parlare di pace"

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L’operazione militare in Ucraina continua. Nessun cenno, da ambo i lati, di una tregua, o addirittura di una pace. La Russia dal suo canto infatti non condivide l’idea di un conflitto congelato, continuando a perseguire i suoi obiettivi. A dichiararlo alla Tass è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “La Russia considera solo le seguenti opportunità per porre fine all’operazione militare speciale: garantire i suoi interessi e raggiungere i suoi obiettivi nel corso dell’operazione militare speciale o con altri mezzi disponibili”, ha affermato. 

Continuano intanto gli attacchi nella regione di Belgorod, ad opera dei militanti russi che combattono al fianco dell’Ucraina. Ciò potrebbe portare Putin a decidere di aumentare il numero di forze lungo il confine invece che in prima linea, dove è attesa la grande controffensiva di Kiev. Lo sostiene Andriy Zagorodnyuk, un ex ministro della Difesa ucraino, oggi consulente del governo di Kiev, come riporta il New York Times. “I russi vedranno che ci sono problemi tra i loro stessi cittadini, quindi l’idea di una Russia unificata sarà seriamente danneggiata“, aggiunge. Concorda con Zagorodnyuk il capo politico dei militanti russi della legione Libertà della Russia, l’ex deputato Ilya Ponomarev: “Abbiamo catturato una decina di guardie di frontiera russe. Pensiamo che ora debbano riconsiderare la situazione e dispiegare più forze lungo il confine ucraino

Prorogato l’arresto del giornalista americano Evan Gershkovich a 3 mesi

A Mosca intanto, è stata decisa una proroga di 3 mesi per l’arresto del reporter del Wall Street Journal Evan Gershkovich, in un’udienza a porte chiuse, emblematica della segretezza che ha segnato il caso contro il primo corrispondente dagli Stati Uniti dopo la Guerra Fredda ad essere detenuto in Russia per spionaggio.