28 Aprile 2016 - 12:47

Hacking Team. Quando il Truman show diventa reale

hacking team

L'”affaire” Hacking Team, azienda di cybersicurezza milanese, fa riemergere i dubbi sulla vicenda Regeni. A questo si aggiunge lo scontro fra diritti umani e Stati non democratici. Nuova concezione globale dell’individuo?

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Il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, stipulata a Parigi nel 1948 e promossa dall’ONU, espime uno dei concetti cardine di tutta la Carta con riferimento alla “libertà ed uguaglianza in dignità e diritti” e, riportando alla ragione e alla coscienza dell’essere umano, “allo spirito di fratellanza dell’azione degli uomini”.

Il principio, però, negli anni ha subito diversi attacchi trasversali (seppur invisibili) e, in virtù della “supremazia del mercato”, si è riusciti a far primeggiare il “vil denaro” degli Stati sulla Dichiarazione.

Hacking team

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Nella situazione creatasi, inoltre, la situazione di “vantaggio” è andata ad accrescere la “forza” di tutte quelle realtà che, nonostante la loro posizione “poco chiara” sulla democrazia e sui diritti dell’uomo, mirano ad accresce il loro controllo su un territorio e sulla popolazione.

In questo “marasma mondiale” si inserisce perfettamente il cosiddetto caso “Hacking Team”: per i “profani” della materia questo nome non avrebbe alcun senso ma per gli “addetti ai lavori” rappresenta il più grande strumento di “spionaggio” mondiale.

L’Hacking Team, azienda milanese di cybersecurity, si è resa celebre durante l’ultimo periodo per il Remote control system (Rcs) Galileo, il sistema che consente di spiare a distanza dati e informazioni che transitano su computer e smartphone.

In barba a tutte le convenzioni internazionali, duramente conquistate negli anni, l’Rcs è riuscito nel duplice obiettivo di mettere in “difficoltà” il governo italiano, con la tragica vicenda Regeni, e di rivelare gli Stati (per lo più “pseudo-democratici”) che hanno in dotazione questo sistema.

Il primo punto rappresenta uno dei maggiori “autogoal” della strategia internazionale del governo Renzi.

A seguito di un’interrogazione della deputata Galgano (Sc), è stato reso noto l’utilizzo dell’Rcs da parte dell’Egitto e, stando a quanto successo a Giulio Regeni, si sospetta l’utilizzo dello stesso sistema targato Hacking Team per “spiare”, e poi catturare, il giovane ricercatore italiano.

Alla domanda  “quale fosse l’organizzazione egiziana che ha utilizzato il software”, il sottosegretario allo sviluppo economico, Ivan Scalfarotto, ha prima risposto di non sapere (giustificando il tutto con l’autorizzazione globale attribuita a HT) per poi essere “tristemente” smentito da un documento, “scovato” dal quotidiano “Il Fatto quotidiano”, in cui la stessa azienda milanese ha reso noti gli Stati a cui è stato venduto il sistema.

La gestione del caso, evidenzia due grandi “pecche” nella gestione internazionale della vicena da parte del governo italiano: la mancanza di credibilità internazionale, con la conseguete considerazione nulla da parte dell’intera organizzazione globale, e la reale concezione del termine “democrazia” (ed esportazione della democrazione) presente nel nostro Paese.

Direttamente collegata a questa concezione è la lista delle Nazioni a cui è stato venduto l’Rcs, tra cui spiccano alcune in cui emerge una scarsa (se non proprio nulla) concezione del principio di democrazia.

Infatti, in base alla lista pervenuta anche al Ministero per lo Sviluppo economico, emergono i nomi di Stati quali: Egitto, martoriato da una situazione interna in cui il Presidente Al-Sisi tenta di imporre un “controllo totale” su popolazione e territorio attraverso i propri “diktat”, la Thailandia e il Vietnam, Stati da sempre inclusi fra le realtà a “conduzione forzata”, e il Kazakhstan, Paese reso celebre nella nostra nazione per la vicenda Ablyazov, dissidente del “regime” kazako (a cui furono “gentilmente consegnati” dal Ministro Alfano la moglie e la figlia).

Quando il “denaro” ed il profitto prevalgono sulla dignità e sul rispetto dell’individuo anche la volontà politica inizia a tentennare anche, perché, “Pecunia non olet”.

Il denaro è la schiavitù moderna. (Lev Tolstoj)

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