Dopo tre anni di lavoro, nel 2019 potrebbe arrivare sul mercato Hannes, una delle mani robotiche dalla presa migliore mai creata
Hannes, mano robotica dall’ottima presa è il frutto di un
lavoro durato 3 anni e che ha coinvolto un team di
ingegneri, medici, terapisti e pazienti italiani. La mano è nata grazie alla collaborazione tra
l’Istituto Italiano di Tecnologia e l’Inail e potrebbe arrivare sul mercato italiano nel 2019 ad un prezzo relativamente basso. Si pensa che ogni mano costerà 10.000 euro;
Lorenzo De Michieli, coordinatore del Rehab Technologies, si è così espresso:
“Sembrano tanti, ma in realtà le protesi di alto livello costano anche il doppio”. Hannes ha
maggiore durata della batteria, con un’autonomia di circa un giorno e
migliore capacità e performance di presa, costo ridotto di circa il 30% rispetto ai dispositivi attualmente in commercio. Il suo nome è un omaggio al professor
Hannes Schmidl, a cui si deve l’avvio dell’attività di ricerca sulle protesi nel 1965. Inoltre la mano ha la capacità di afferrare gli oggetti adattandosi alla loro forma; può anche resistere alle eventuali sollecitazioni esterne, con l’obiettivo di replicare la gestualità e la funzionalità di una vera mano.
Le dita si piegano e possono assumere una posizione di riposo, mentre il
pollice è orientabile in tre diverse direzioni per rendere possibili vari tipi di attività. Il sistema di controllo sfrutta gli impulsi elettrici che provengono dalla contrazione dei muscoli della parte residua dell’arto; c’è poi l’implemento di strategie basate su algoritmi di intelligenza artificiale. Questa tecnologia fa sì che i pazienti possano comandare la mano
semplicemente pensando ai movimenti e senza la necessità di alcun trattamento chirurgico invasivo. Hannes costa meno delle altre perché riesce a fare tutto questo grazie ad un
solo motore. Marco Zambelli è un paziente che ha preso parte alla costruzione di Hannes ed ha perso la mano a 15 anni; ha definito quest’ultima
la migliore che gli sia mai stata data.