20 Novembre 2015 - 12:17

Hunger Games, il canto della rivolta parte 2

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Sono emozionato. Spaventato. Soddisfatto. Triste. So perfettamente che  questo  non sia un modo idoneo per inaugurare la recensione di Hunger Games, ma lo faccio…

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TRAMA

Hunger Games Il Canto della Rivolta parte 2 accompagna la saga verso il suo potente capitolo finale, in cui Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) capisce che la posta in gioco non riguarda soltanto la sopravvivenza, ma anche il futuro. Con l’intera Panem in guerra totale, Katniss affronta il Presidente Snow in uno scontro finale. Accompagnata

Poster ufficiale di Hunger Games: Il Canto della Rivolta - Parte 2, dal 19 Novembre al cinema

Poster ufficiale di Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 2, dal 19 Novembre al cinema

dai suoi più cari amici – inclusi Gale, Finnick e Peeta – Katniss va in missione con la squadra del Distretto 13, dove rischierà la vita per liberare i cittadini di Panem e attentare alla vita del Presidente Snow, sempre più ossessionato dal pensiero di distruggerla. Le trappole mortali, i nemici e scelte morali che aspettano Katniss la metteranno alla prova più di qualsiasi arena in cui abbia combattuto.

IMPRESSIONI

Sono emozionato. Spaventato. Soddisfatto. Triste. Soprattutto triste.

So perfettamente che  questo  non sia un modo idoneo per inaugurare la recensione di un film, ma lo faccio perché per me Il Canto della Rivolta – parte 2 non è un semplice young adults movie, bensì un pezzo di vita. Seguo questa saga da tempo e mi ci sono affezionato pian piano, apprezzando ogni sfaccettatura ed ogni messaggio che questa serie di romanzi voglia trasmettere.

Dire addio a tutto ciò è davvero difficile e per questa ragione la recensione sarà molto condizionata dal mio amore verso la saga e specialmente verso quest’ultimo romanzo, trasposto cinematograficamente in due parti.

Hunger Games – Il Canto della Rivolta parte 2 inizia immediatamente dopo la fine del predecessore, con un Peeta depistato e convinto che Katniss Everdeen sia la più grande minaccia sulla terra, la colpa di tutto ciò che dilania Panem, i suoi distretti e la capitale.

Sin dalle scene iniziali Francis Lawrence, regista sia del secondo film che del terzo, ci conduce nel pieno dell’azione, sia drammatica che fisica. Ritroviamo la protagonista sempre più sull’oblio della follia, sempre più stanca di essere il volto di una rivolta controversa.

Controversa perché ci si rende sempre più conto che la ragione non esista, che non si riesca in realtà a patteggiare per nessuno. Non in una guerra.

Con tale consapevolezza la trama vola, attenendosi quasi perfettamente al romanzo da cui la pellicola è tratto, portandoci così alla grande resa dei conti in meno di un’ora. È lì che l’azione si sente di più, la drammaticità arriva alle stelle e la consapevolezza di quanto la guerra cambi l’uomo, plasmi l’essere umano al proprio volere diviene la colonna portante dell’intera saga. I personaggi degenerano, mutano la propria indole e tutto ciò non può fare altro che suscitare nello spettatore un senso di realtà disarmante. Come non immedesimarsi nei sentimenti contrapposti provati dai vari personaggi? Come non disperarsi di fronte a morti così macabre ma allo stesso tempo realistiche? Cos’è Hunger Games se non un modo per descrivere la crudeltà dell’essere umano?

Jennifer Lawrence in una scena del film

Jennifer Lawrence in una scena di Hunger Games

Homo homini lupus. Questa citazione del commediografo latino Plauto descrive il messaggio che questa saga vuole trasmetterci in modo velato, mai aggressivo, assolutamente indimenticabile. Non si possono omettere i personaggi incontrati in questo cammino, conclusosi con morti e non sopravvissuti, bensì fantasmi di se stessi.

La saga giunge a termine con un finale perfetto sotto tutti i punti di vista, con un epilogo apparentemente positivo, ma che, riflettendoci, di positivo ha poco o nulla.

Unica pecca può risultare la velocità eccessiva con il quale esso è stato trattato, risultando così non paragonabile al libro per quanto concerne la drammaticità.

In conclusione l’episodio finale di Hunger Games è pura satira politica, denuncia verso la strumentalizzazione delle immagini da parte dei media, un emblematico film di guerra, con tutte le conseguenze che essa comporta.

INTERPRETAZIONI

Jennifer Lawrence alla premiere del film

Jennifer Lawrence alla premiere di Hunger Games

Il cast della saga di Hunger Games è stato di alto livello sin dal suo primo capitolo, avendo come protagonista l’attrice che dopo un anno sarebbe divenuta Premio Oscar, la grandissima Jennifer Lawrence.

La band di attori si arricchisce, man mano, sempre più di attori di calibro elevato: Philip Seymour Hoffman, morto tragicamente il 2 febbraio 2014 proprio mentre girava quest’ultimo capitolo della saga,  che ha donato al franchise quella verve in più o Julian Moore, che ha reso l’ambiguo personaggio di Alma Coin, presidentessa dei ribelli della rivolta verso la tiranna Capitol City, in maniera impeccabilmente perfetta. Ma focalizziamoci ora sui personaggi primari e la resa degli attori.

Jennifer Lawrence era ormai una garanzia, ma il modo in cui è riuscita a rendere coerente alla versione cartacea il cambiamento del personaggio di Katniss in questo film è una delle cose più sorprendenti.

Josh Hutcherson è stato immenso e calato nella parte in maniera disarmante, soprattutto se pensiamo che il suo ruolo fosse tutt’altro che semplice da interpretare.

Liam Hemsworth, probabilmente il meno eccellente dei tre, è però riuscito a focalizzare l’attenzione dello spettatore verso  i drammi e l’allarmante determinazione del personaggio, presentandolo  in maniera decisamente fedele al Gale finale.

Spicca anche la recitazione di Donald Sutherland, altro mostro all’interno del panorama cinematografico e quella di Elizabeth Banks, che è riuscita a chiudere la storia di Effie in maniera dolce e d’impatto grazie alla sua recitazione.

REGIA

Così come per La Ragazza di Fuoco ed Il Canto della Rivolta – parte 1, Francis Lawrence dimostra il suo profondo affetto verso la saga, regalandoci una conclusione degna del libro per quanto riguarda la drammaticità e la profondità dei contenuti.

La pellicola presenta la medesima atmosfera macabra, claustrofobica e ricca di diverse sfumature del tomo da cui è tratta, donando dialoghi che lasciano il segno, scene riprodotte perfettamente, tensione costante soprattutto nella fase centrale e finale, smorzata leggermente dall’epilogo. La fotografia è ottima, così come la ricostruzione di Capitol City e le sue numerose insidie.

GIUDIZIO FINALE

Il Canto della Rivolta – parte 2 rappresenta l’affresco perfetto e veritiero della società umana di tutti i tempi, permettendo un’accurata riflessione sulla situazione attuale, soprattutto in vista del clima vissuto in questi giorni, con la consapevolezza che tutto ciò che abbiamo visto possa realmente accadere, data l’impellente necessità dell’uomo di distruggere il prossimo.

Felici Hunger Games e possa la fortuna essere sempre a vostro favore, anche e soprattutto in questa ultima, straordinaria, avventura.

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