“I Am Not Ok With This”, la nuova serie Netflix che affronta i problemi adolescenziali in modo (quasi) originale
Difficile non guardarla tutta d’un fiato la nuova serie tv targata Netflix “I Am Not Okay With This”, resa disponibile sulla piattaforma streaming dal 26 febbraio
Basata sui fumetti di Charles Forsman, “I Am Not Okay With This” sembra una delle tante serie già prodotte che trattano il difficile periodo dell’adolescenza. La protagonista è infatti la diciassettenne Sydney (Sophia Lillis) che si ritrova a gestire questo complicato momento di crescita tra la scuola, una famiglia assente, la sua unica amica Dina e gli imbarazzanti brufoli sulle gambe. A narrare il tutto è Sydney stessa, attraverso un diario segreto. E fin qui tutto bene, se non fosse per un piccolo particolare: in seguito alla scomparsa del padre, morto suicida, Sidney sviluppa dei poteri telecinetici che si manifestano ogni qualvolta prova rabbia e frustrazione.
È da questo punto che si sviluppa la storia, sullo sfondo di un’anonima cittadina, in un tempo alquanto indefinito, a metà tra gli anni ’80 ed i nostri giorni. In seguito a questa scioccante scoperta, Sydney inizierà a voler far luce su questi “superpoteri”, indagando anche sul passato di suo padre. Rivelerà questo segreto soltanto al compagno di scuola e vicino di casa Stan (Wyatt Oleff), con il quale instaurerà un insolito legame di amicizia.
Distribuita in 7 episodi di circa venti minuti ciascuno, la serie si conclude con un finale aperto. La seconda stagione risulterebbe dunque d’obbligo, considerando anche il quasi scontato successo che questa serie attende.
Sembra infatti essere l’ennesimo (probabile) omaggio all’opera di Stephen King. Questa serie tv appare ,sin dalla prima immagine del trailer, un remake del celebre “Carrie-lo sguardo di Satana”, a tratti somigliante anche alla ormai iconica serie “Stranger Things”. Anche la scelta degli attori protagonisti sembra non casuale – Lillis e Oleff sono infatti già apparsi nei 2 capitoli di “It”, tratti dal più famoso romanzo del genio dell’horror, con riferimenti anche al celebre film“The Breakfast Club”.
La “ricetta vintage” viene dunque ancora una volta utilizzata. Scene di pura comicità, alternati ad altri carichi di tensione ed azione, rendono l’ultimo lavoro di Jonathan Entwistle una serie dal perfetto mix di toni; è una serie che si fa guardare con piacere e leggerezza, nonostante la componente dark. Non manca l’elemento soprannaturale, questa volta simbolo delle difficoltà che ogni adolescente si ritrova ad affrontare, a volte soli, altre con impensabili compagni d’avventura.
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