5 Luglio 2021 - 12:33

I sovranisti europei e la Dichiarazione sul Futuro dell’Europa


I sovranisti si fanno spazio, chiedendo a gran voce un’Europa riformata, capace di incarnare i principi e i valori tanto cari ai sovranisti

Sebbene non sia possibile parlare di una coalizione compatta ed unitaria, ben 14 paesi concordano sulla necessità di ottenere un manifesto politico, capace di costruire un’Europa rinnovata.

A figurare per ben due volte nella lista dei paesi europei riformisti: l’Italia, con Fratelli d’Italia Lega. C’è poi il Rassemblement National di Marine Le Pen, la Spagna con Vox, la Polonia con Diritto e Giustizia, l’Austria con il Partito della Libertà e l’Ungheria con Fidesz. 

La Dichiarazione sul Futuro dell’Europa

Un nuovo futuro per l’Europa, questo l’obiettivo del documento programmatico voluto dai 14 paesi europei. Una visione riformata, che possa porre fine a un’assetto, secondo la destra, limitante e opprimente per le nazioni. Secondo i sovranisti, infatti, il problema più grande sarebbe il fatto che ‘le nazioni si sentono lentamente spogliate del diritto a esercitare i loro legittimi poteri’ rendendo pertanto necessaria ‘una trasformazione culturale e religiosa, in modo da ottenere un Superstato di europeo’.

Una riforma che guarda al futuro, ma che sa di passato. La riforma, infatti, dovrebbe partire da un ricalcolo dei valori, un ritorno in auge di assetti culturali tradizionali, da sempre cari ai partiti di destra.
Prima fra tutti, la necessità di ribadire l’eredità giudaico-cristiana dell’Europa, per poi passare ai valori della famiglia tradizionale,facendo dunque un passo indietro sulle conquiste dei diritti civili, ma anche sul tema immigrazione, tema da sempre dibattuto e combattuto dalla destra europeista.

La posizione dell’Italia

Lo schieramento della Lega appare poco chiaro e contraddittorio agli occhi di Enrico Letta, che in un tweet commenta così lo schieramento leghista: ‘Non si può essere sostenitori insieme di Draghi e di Orban’. Una contraddizione che secondo Marco Zanni, eurodeputato della Lega, sarebbe pressoché inesistente: ‘Siamo favorevoli alla cooperazione tra Parsi europei, ma partendo dagli Stati nazione e rispettando gli assetti istituzionali’. Inoltre, afferma Zanni, ai membri della Lega ‘L’europeismo di Draghi ci piace, perché è pragmatico e tutela gli interessi nazionali’.

Il cambiamento ideologico dei sovranisti

A rimanere fuori dal documento, le posizioni più estreme sostenute a lungo dai sovranisti europei, come l’uscita dall’Unione Europea o dalla moneta unica. 

A rimanere, invece, il desiderio di una riforma culturale, immersa nei principi del centro-destra. ‘Il documento è un altro passo per costruire un’alleanza solida, allargata e alternativa alla sinistra’ commenta il leader della Lega, Matteo Salvini, già in passato vicino al progetto di un Rinascimento Europeo, in collaborazione con Orban e Morawiecki.