2 Ottobre 2019 - 12:25

I tortellini della discordia tra un politico, un Vescovo e uno chef

tortellini

A Bologna per la festa del Patrono una variante dei tortellini con carne di pollo. Protesta di Salvini, scontro con Chef Rubbio

C’era una volta un politico, uno chef, un vescovo e un piatto di tortellini. Sembra l’inizio di una simpatica barzelletta e invece è il caso che sta spopolando a Bologna. I protagonisti della vicenda che si contendono uno dei piatti più amati degli italiani, i tortellini, sono in ordine Matteo Salvini, l’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi e chef Rubbio.

L’ex ministro Salvini non è nuovo a queste tematiche – ricordiamo il famoso caso di pane e Nutella scoppiato lo scorso anno – e oggi si scaglia contro il Vescovo di Bologna per aver lanciato il “tortellino dell’accoglienza“. Cosa avrà di diverso questo tortellino? Nel ripieno non è presente la carne di maiale per “rispettare le altre culture” ma, in sostituzione quella di pollo come sostiene il vescovo Matteo Maria Zuppi.

Il caso

L’idea è stata lanciata durante la festa del Patrono della città attirando l’attenzione dei molti. Un’idea basata sull’accoglienza per permettere a tutti di poter assaporare il piatto tradizionale. “In questa variante lo possono mangiare tutti, sia chi non mangia il maiale per motivi religiosi ma anche la persona più anziana che preferisce stare leggera”, ha spiegato Paola Lazzari Pallotti, presidente dell’Associazione Sfogline, che ha messo a punto la ricetta.

Salvini furioso, prima in piazza e poi sui social, attacca pensando che sia un tentativo di “cancellare la nostra storia” e in particolare rivolgendosi al suo pubblico “Ma secondo voi se un italiano andasse in un Paese arabo a insegnare come mangiare, bere e pregare, come reagirebbero?”

Il mondo social si spacca tra i sostenitori della trazione che gridano a gran voce “Il tortellino non si tocca” e chi invece condivide l’idea del Vescovo sostenendo che durante la festa non ci sarà solo il “tortellino dell’accoglienza” ma anche quello tradizionale.  Ad ognuno il suo tortellino dunque.

Ed ecco che a difesa della Curia si schiera anche Chef Rubbio che con un twitt che non lascia spazio ai dubbi, attacca fortemente Salvini: “Allora cucciolo, ti spiego: è stato proposto e nessuno ha imposto, tu di cucina ne capisci poco così come di politica e cultura quindi calmino. Ora che hai fatto l’ennesima figura del ‘patriota’ magnate i tortellini in scatola e torna a bacia il crocifisso che solo quello sai fa.”

Assistiamo ad un caso mediatico dallo sfondo politico-religioso-culinario. Siamo circondati da simboli che possono essere “cancellati” o resi “accoglienti” a seconda dei punti di vista.