Igiene: lo strofinaccio da cucina come ricettacolo di batteri
L’igiene in cucina è il primo passo per evitare intossicazioni, ma lo strofinaccio usato per asciugare mani e stoviglie è un ricettacolo di batteri
La prima cosa da fare quando ci si mette a tavola o ci si accinge a preparare qualcosa da mangiare, è sicuramente quello di lavarsi le mani. Questo semplice gesto, è il più fedele alleato contro la contaminazione da agenti potenzialmente patogeni. Non per niente è il primo consiglio fornito anche dall’OMS. L’igiene in cucina, dunque, è senz’altro importantissimo. Ci sono però degli insospettabili oggetti che accumulano colonie di batteri: il primo di questi è lo strofinaccio. In ogni cucina, infatti, viene utilizzato uno straccio per asciugare mani e stoviglie, ma è proprio questo ad essere un vero e proprio ricettacolo di microbi.
A rivelarlo, è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Mauritius e presentato durante l’annuale incontro dell’American Society for Microbiology. Circa la metà dei campioni di strofinacci analizzati, presenta una crescita batterica maggiore in relazione a diversi fattori. Uno di questi è l’umidità, che contribuisce a far proliferare le colonie batteriche. Altri elementi sono il numero di componenti della famiglia, ad esempio, e se tra essi ci sono bambini.
Sui campioni analizzati sono stati trovati i coliformi, il cui primo esponente è l’Escherichia Coli, enterococchi e stafilococchi. Attenzione, però, a nevrosi e fobie. Sebbene queste contaminazioni siano foriere di possibili intossicazioni alimentari, il sistema immunitario umano è creato ad hoc per evitare che ciò avvenga. Basterà curare l’igiene personale, in cucina e non, e vivere in un ambiente quanto più pulito e asciutto, per diminuire drasticamente il numero di batteri.
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