3 Marzo 2019 - 18:12

Il Nome della Rosa: da domani sera la fiction da Eco

Il Nome della Rosa

Partirà domani sera su Rai Uno la fiction in quattro puntate ispirata al romanzo di Umberto Eco “Il Nome della Rosa”. Anticipazioni, cast e curiosità

Diretta dal regista Giacomo Battiato esordisce domani sera su Rai Uno la fiction ispirata all’omonimo romanzo-caso di Umberto Eco “Il nome della Rosa”.

Il kolossal di inchiostro (con le sue ben 600 pagine!) racconta la storia del monaco Guglielmo da Baskerville che, insieme al suo allievo Adso, si reca in un’abbazia per mediare in una disputa teologica, nonchè per risolvere alcuni casi di omicidi avvenuti proprio tra le mura della fortezza.

Ad interpretare i due ruoli principali, John Turturro e Damian Hardung che del suo giovane Adso racconta: E’ un personaggio affascinante perchè diviso tra l’ammirazione per il suo maestro e l’amore per una donna (interpretata da Antonia Fotaras).

Rupert Everett fa il cattivo

Nel corso delle sue indagini Guglielmo capirà che i delitti su cui è chiamato a far luce sono legati ad un segreto contenuto in un libro contenuto nella biblioteca dell’abbazia, ma qualcuno (il cattivissimo Cardinale Bernardo Gui) continua a sostenere che siano opera di forze oscure-. Riuscirà Guglielmo, con l’arma del raziocinio, a squarciare il velo della superstizione e dei dogmi?

Ad interpretare Bernardo Gui è un entusiasta Rupert Everett“Io e il mio personaggio siamo molto diversi, ma è questo il bello del mio mestiere”. Poi aggiunge: “Con la Chiesa io ho avuto sempre un rapporto difficile: mi ha fatto sentire sbagliato in quanto omosessuale”.

Everett poi si prodiga in lodi per i colleghi italiani che hanno lavorato a “Il Nome della Rosa”: tra loro Fabrizio Bentivoglio,Stefano Fresi, Greta Scarano e Alessio Boni.

Boni, in particolare, interpreta il rivoluzionario frate Dolcino, mentre Greta Scarano è Anna, sua figlia (che nel romanzo fonte non c’è).

La fiction ha davvero i numeri del kolossal: sono stati necessari sei mesi solo per le riprese, il set è stato battuto da oltre 3000 comparse, 200 cavalli e un migliaio di armature e costumi (curati da Maurizio Millenotti). Sulla minuzia di particolari con cui è stata ricostruita l’atmosfera medievale del romanzo, Alessio Boni ha dichiarato:

Ogni giorno sembrava di fare un salto indietro nel tempo