11 Febbraio 2022 - 09:51

Il percorso del Governo Draghi per il ritorno alla normalità

Il governo Draghi fissa le tappe del percorso graduale di ritorno alla normalità, e lo fa partendo dai dispositivi di protezione individuali

Draghi

Il governo Draghi fissa le tappe del percorso graduale di ritorno alla normalità: da oggi, venerdì 11 febbraio 2022, si potrà tornare a circolare per le strade senza indossare le mascherina, anche se va portata sempre con sé perché resta obbligatoria in situazioni di assembramento come previsto dall’ordinanza del Ministero della Salute. Per le mascherine al chiuso si pensa di togliere l’obbligo il 31 marzo, insieme allo stato d’emergenza. Da stasera riaprono anche le piste da ballo nelle discoteche, dove i gestori ora puntano a eliminare la capienza dimezzata: si potrà stare senza la mascherina solo in pista.

Un emendamento di Italia Viva prevede cha dal 10 marzo sia nuovamente possibile visitare i familiari ricoverati in ospedale, per 45 minuti al giorno. “Credo che già dal mese di marzo si possa prevedere un allentamento del green pass, graduale, partendo dai luoghi all’aperto”, ha pronosticato ieri il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

Mentre il sottosegretario Pierpaolo Sileri ha dichiarato che: “Sicuramente andrà fatta una revisione del sistema con la fine dello stato d’emergenza ma è prematuro pensare di toglierlo prima. Credo che, come la Gran Bretagna, arriveremo alla revoca dell’isolamento quando sarà dimostrata la sicurezza e gli ospedali saranno molto più vuoti. L’idea di un percorso graduale di addio al lasciapassare è quella più gettonata. Partendo dalle attività all’aperto all’inizio di marzo e concludendo a metà giugno con l’abolizione totale”.

Il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano ha detto all’AdnKronos che non sarebbe male tenerlo ancora un po’: “È chiaro che è una scelta politica, ma dal punto di vista del razionale scientifico il motivo è quello di voler garantire una massima protezione con tre dosi alla gran parte della popolazione come elemento di garanzia nel futuro della residua capacità di protezione, alla luce di un presumibile passaggio della strategia vaccinale a una strategia come quella dell’influenza. Questo potrebbe essere il razionale. È da valutare – conclude però l’esperto – la fattibilità e l’accettabilità di questo intervento”.