Il piano Trump
Il piano Trump. Il Presidente eletto affida ad un video il suo piano di governo dei primi cento giorni, ma è ancora polemica per l’incontro a porte chiuse con i giornalisti
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Il piano Trump. Finalmente il Presidente eletto ha qualcosa di concreto da dire, e lo fa a modo suo. Il miliardario più iconico della storia americana non si smentisce e svela i suoi propositi per i primi 100 giorni di governo attraverso un video, in cui affronta tutti i temi a lui più cari: economia, immigrazione, ambiente, etica.
Due minuti e mezzo di video per presentare il piano Trump, e quattro anni a disposizione per demolire quanto di buono fatto da Obama. In primis, il Presidente ha parlato della famigerata Tpp, la Trans-Pacific Partnership, uno dei cavalli di battaglia dell’amministrazione precedente. L’intento del miliardario è quello di sostituire l’accordo commerciale con undici Paesi asiatici e del Pacifico con accordi commerciali bilaterali. Unna scelta in linea con il protezionismo che sta dilagando anche in Europa, a cominciare dalla Brexit.
Sull’immigrazione il piano Trump non mostra intenzioni così tremende come si supponeva. Il Presidente ha solo parlato di “indagini su tutti gli abusi che riguardano programmi di rilascio dei visti che danneggiano i lavoratori americani”, ma riguardo il famoso muro con il Messico, che sembrava essere ormai cosa certa, nessuna menzione. Brutte notizie per la nostra Madre Terra. Negli intenti del Presidente eletto ci sarebbero tutte le intenzioni di cancellare le norme pro ambiente di Obama e favorire, invece, la produzione di carbone e di gas naturale. Il piano Trump prevede anche il totale rispetto dell’etica, con l’emissione di un bando che vieta a chi lavora nell’amministrazione di fare attività di lobby per ben cinque anni.
Nessuna menzione per l’Obamacare, che sembrava essere lo spauracchio della nuova amministrazione. Grande successo di Barack Obama ma tema spinoso per il nuovo Presidente. Non averne parlato subito implica, forse, la mancanza di intenzione reale di sbarazzarsene completamente e la consapevolezza che non si tratta di qualcosa che abbia creato danni di qualche genere. Il caposaldo dell’amministrazione sarà, infatti, quello di agire solo ed esclusivamente per il suo Paese, riportando l’America ad un livello di sovranità che si era ormai perso da anni a causa della “politica della condivisione” perpetrata dall’Unione, un “contagio” che il Presidente eletto combatterà con tutte le sue forze.
Ma quello che fa ancora notizia, e che porta con sé un vespaio di polemiche pesanti, è il resoconto dell’incontro con i giornalisti, avvenuto a porte chiuse. Chi era presente, tra i rappresentanti della stampa, i più autorevoli del Paese, ha raccontato che è stato come trovarsi “davanti ad un plotone di esecuzione” e che Donald Trump ha attaccato uno per uno tutti i presenti, apostrofando poi la stampa americana come “inutile” e “corrotta”. Si annunciano tempi duri!
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