Il Premio Nobel per la Pace 2016 è stato assegnato al presidente colombiano Juan Manuel Santos

Il Premio Nobel per la Pace 2016 è stato assegnato al presidente colombiano Juan Manuel Santos. Suo il merito di aver guidato il Paese verso il processo di pace con i guerriglieri delle Farc

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Assegnato  il Premio Nobel per la Pace 2016. Il più atteso dei riconoscimenti è stato conferito al presidente colombiano Juan Manuel Santos, che ha avuto il merito di aver guidato il Paese verso il processo di pace con i guerriglieri delle Farc.

Va detto che comunque, è notizia di qualche giorno fa, che la Colombia ha bocciato l’accordo e ha preferito votare NO al referendum proposto dal presidente Santos. Ma questo dissenso è stato riservato da una precisa formulazione dell’accordo, e non sul totale dello stesso, quindi è stata presa in considerazione la possibilità di dialogo che è stata aperta dall’accordo.

Il Comitato per l’assegnazione ha affermato che Premio Nobel per la Pace ha lo scopo di premiare chi vuole spezzare le catene che intrappolano determinati conflitti in una spirale di violenza senza fine, e premiare gli individui che, proprio come Santos, non si arrendono davanti alle difficoltà e rilanciano comunque il dialogo e l’avanzamento delle trattative in vista di una definitiva risoluzione.

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Il Premio Nobel per la Pace 2016 è un giornalista e un economista, classe 1951, al potere in Colombia da 6 anni, ma la sua figura è squisitamente rappresentativa e porta con se il grido di tutta la popolazione, che nonostante la scelta del NO continua a lottare comunque per liberarsi dal fardello della guerriglia della Farc.

Un precedente illustre rispetto alla scelta di rivolgersi verso processi di pace annosi e difficili è costituito dall’assegnazione del Premio, nel 1994, ai tre fautori della pace di Oslo: Peres, Rabin e Arafat. Anche in quel caso le trattative di pace erano fallite, ma quella storica stretta di mano, davanti al presidente Clinton e agli occhi del mondo, costituì una speranza, e rimane comunque un monito nei confronti di coloro che pongono continuamente ostacoli sul cammino per la risoluzione del conflitto israele/palestinese.

Un carnet di nomi illustri tra quelli candidati. In primis il Papa, Edward Snowden, l’uomo che ha rivelato al mondo il meccanismo della sorveglianza di massa messa in atto dalla National Security Agency statunitense, e poi i Caschi Bianchi, il corpo di pace che svolge attività umanitaria in Siria. Ancora, in lizza per il Premio Nobel per la Pace le anziane di Lesbo, le nonne che hanno allattato e nutrito i piccoli profughi sbarcati sull’isola nei mesi scorsi. Il 10 dicembre, in occasione dell’anniversario della morte di Alfred Nobel, termineranno le assegnazioni dei premi.

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Redazione ZON

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