Rigopiano, lezione ad un’Italia che non impara. Codacons Parte offesa
Codacons parte offesa nell’inchiesta della Procura per accertare le responsabilità sulla vicenda dell’hotel Rigopiano: sarà rappresentato da una geologa e un ingegnere
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Un’Italia che non impara dai propri errori e che non è pronta ad una risposta preventiva che possa quantomeno limitare gli esiti di simili sciagure: è questa l’immagine che gli organi di governo locale hanno dato di sé nell’inchiesta aperta ad accertamento della verità e delle responsabilità che hanno portato ad una così immane tragedia a Farindola. La tragedia dell’hotel Rigopiano, che ha segnato l’Italia intera e monopolizzato le cronache in quest’ultimo periodo, può essere assurta a paradigma dell’agire medio delle amministrazioni e delle autorità locali italiane.
Per questo motivo, giovedì 26 Gennaio, il Codacons ha depositato formale costituzione di parte offesa nell’inchiesta aperta dalla Procura di Pescara sulla valanga che ha distrutto l’hotel Rigopiano a Farindola, in qualità di associazione rappresentativa degli utenti e organizzazione nazionale ambientalista.
Il motivo che ha portato l’associazione a una simile scelta è ottenere le risposte che tutta l’Italia sta cercando: «Abbiamo deciso di nominare due nostri consulenti (la geologa Anna Improta e l’ingegnere Nello Nazaria) per partecipare a tutte le attività di verifica della magistratura. Vogliamo infatti capire – spiega il Codacons in una nota ufficiale – perché l’hotel non sia stato evacuato, e accertare se vi siano state responsabilità o ritardi da parte di istituzioni ed enti locali che abbiano potuto in qualsiasi modo contribuire alla tragedia. I cittadini hanno il diritto di inserirsi in procedimenti come questo che attengono alla pubblica incolumità, alla salute e alla sicurezza, perché se emergeranno errori e/o omissioni, sarà possibile per gli utenti rivalersi sui responsabili che saranno individuati dalla Procura».
Non solo: il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori spiega che la «la costituzione di parte offesa – conclude il Codacons – è anche in qualità di associazione ambientalista in relazione ai danni subiti dal paesaggio e del patrimonio boschivo abruzzese».
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