1 Dicembre 2017 - 09:30

Preoccupazioni, ansia, paure… quanto è difficile prendere sonno!

insonnia

Dormire minimo 7-8 ore al giorno è fondamentale per la propria salute psicofisica, ma che fare quando il sonno non vuole arrivare? Qui l’analisi del problema ed alcuni consigli utili

Possiamo anche essere dei “ghironi” per eccellenza, ma a tutti, almeno una volta, è capitato di soffrire d’insonnia. I pensieri più assurdi cominciano a girare nella testa, preoccupazioni, paure, tensione accumulata … le cause possono essere diverse e non deve certo spaventare una notte insonne perchè l’organismo è in grado di reagire efficacemente se capita in modo occasionale.

Ma se tra le varie cause dell’insonnia vi fosse la paura per l’insonnia stessa?

Se fosse proprio il pensiero di non riuscire ad assicurare al proprio organismo quelle tot di ore di riposo di cui necessita? Molti di noi si girano e rigirano con grande preoccupazione nel letto, o guardano continuamente l’orologio, quando non riescono a dormire per una notte o due. Insomma, si viene a creare un vero e proprio circolo vizioso per cui la paura per qualcosa genera la cosa stessa. Un circolo vizioso di ansia e di paura, da cui è difficile uscire. Quando subentra l’insonnia, allora, sarebbe certamente più opportuno non darle troppo peso, ma affrontare il momento con la consapevolezza che si tratta con buona probabilità di un disturbo passeggero.

La nostra mente non può leggere esclusivamente pensieri negativi in un dato momento perchè immediato sarebbe il processo psicofisico di ripercussione. Per cui, se ci si inizia a preoccupare di non dormire aumenta il rischio di soffrire di insonnia; non pensare “domani non riuscirò a stare in piedi a meno che non riesca ad addormentarmi adesso”, ma pensare piuttosto “sono stato capace di essere attivo altre volte con poco sonno e anche domani  ci riuscirò”. O ancora, auto-convincersi che la causa dell’insonnia sia grave ed incurabile è un altro errore perchè nella maggior parte dei casi il disturbo è assolutamente risolvibile e temporaneo; come è sbagliato ritenere che la mancanza di sonno sia la causa di ogni problema, quali mancanza di concentrazione o alterazione dell’umore.

Non tutti hanno bisogno di 8-10 ore di sonno, se dormite meno e durante il giorno vi sentirete ugualmente attivi e riposati e scoprirete che probabilmente per voi è più che sufficiente.

Possiamo affermare, dunque, che l’insonnia sia una componente psicologica.

Tuttavia, non in tutti i casi si tratta esclusivamente di questo. Vi sono, infatti, anche altri fattori gravano pesantemente sulla qualità del sonno. Tra questi, ricordiamo: abuso di sostanze eccitanti, alcolismo, ansia, dolore, malattie del sistema nervoso, rumori esterni, sindrome delle gambe senza riposo, sindrome premestruale, sospensione di farmaci ipnotici, tossicodipendenza, scorretta alimentazione. 

Ma, allora, cosa fare?

  • Quando l’insonnia dipende da alcolismo o tossicodipendenza, seguire una terapia farmacologica specifica. Si consiglia associare la terapia ad un supporto psicologico nei casi più complicati;
  • Bere un bicchiere di latte caldo prima del riposo notturno. Il latte contiene un amminoacido essenziale (triptofano) in grado di esercitare una modesta azione sedativa naturale;
  • Se il latte non vi fa impazzire, provate con un cucchiaino di miele, magari con l’aggiunta di qualche goccia di limone, o con una tazza di camomilla calda;
  • Alzarsi presto alla mattina e andare a dormire entro la mezzanotte;
  • Concentrarsi su qualcosa di piacevole, cercando di allontanare le preoccupazioni della giornata, le paure e i pensieri negativi;
  • Regolare la temperatura della camera da letto. Un eccesso di caldo o di freddo può rendere difficoltoso l’addormentamento;
  • Assicurarsi di stare dormendo su un materasso consono alle proprie esigenze. Idem vale per il cuscino;
  • Fare un bagno caldo prima di dormire costituisce un buon rimedio, piacevole e rilassante, contro l’insonnia.

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