Instagram e Facebook: perché sono andati in down?
Durante la giornata di ieri, per quasi due ore Instagram e Facebook sono diventati inaccessibili dai propri utenti. Vi sono varie ipotesi
Un periodo sembrato un’eternità, in cui è capitato uno dei peggiori attacchi degli ultimi tempi. Ieri, nel corso del pomeriggio del 5 Marzo, Instagram e Facebook sono diventati inaccessibili per i propri utenti, che per oltre due ore non hanno potuto accedere ai propri profili. I primi segnali del down sono iniziati verso le 16:00 e solo attorno le 17:30 i disservizi hanno cominciato a rientrare. Con grande gioia di Elon Musk. Questa volta c’è stata una differenza rispetto agli altri down: per accedere di nuovo al profilo è stato necessario inserire di nuovo le proprie credenziali.
Questa circostanza particolare ha sollevato un po’ di dubbi. Su WhatsApp, piattaforma che non è stata intaccata dal down com’è capitato invece a Instagram e Facebook, sono arrivati messaggi specifici di tecnici IP che parlavano nello specifico di “attacchi hacker“. È girata anche qualche ipotesi che lega l’attacco al danneggiamento dei cavi internet nel Mar Rosso attribuito agli Houthi. Tutte ipotesi che non trovano molta risonanza nella realtà.
Gli attacchi Houthi, infatti, non sarebbero stati confermati. La struttura di Internet è decisamente molto più complessa. Non basta tagliare un cavo per distruggere le comunicazioni. Anche tagliando più cavi poi si potrebbe danneggiare al massimo tutto il traffico internet di una zona, non solo quello legato a piattaforme specifiche.
Ma vediamo nello specifico tutte le teorie.
Instagram e Facebook down: la teoria degli attacchi hacker
Da più parti, sono arrivate segnalazioni di un messaggio inoltrato a WhatsApp a poche ore dal down. L’ora del messaggio è segnata per le 17:47. Nel testo si legge: “Sono stati hackerati i server di FB. Noi HP abbiamo chiuso tutto per non essere attaccati. Non fate accesso che ci sono pagine Fake per recuperare i dati”. E poi: “Milioni di dati rubati, non fai accesso per un paio d’ore”.
Un’ipotesi che, finora, non ha trovato minimo riscontro, in quanto il messaggio per Instagram e Facebook potrebbe provenire addirittura da una fonte fake. Infatti, in molti casi, strategie analoghe sono usate per recuperare dati. Dopo il log out gli utenti si sono ritrovati proprio sulla pagina ufficiale di Facebook. Infatti sugli smartphone i sistemi di compilazione automatica delle password hanno riconosciuto la piattaforma e hanno scritto in automatico le credenziali.
Se non siete riusciti ad accedere subito è solo perché il sito era ancora in down.
Instagram e Facebook down: la teoria degli Houthi
C’è anche chi, invece, ha trovato negli Houthi il capro espiatorio. Ipotesi assolutamente da negare, in quanto nelle scorse settimane i cavi sono risultati in effetti danneggiati, ma non è mai diventata chiara la responsabilità dell’attacco.
Non basta tagliare un cavo per distruggere le comunicazioni. Anche tagliando più cavi poi si potrebbe danneggiare al massimo tutto il traffico internet di una zona, non solo quello legato a piattaforme specifiche.
La versione di Meta
La verità, finora, è offerta direttamente da Meta. Al netto delle dietrologie, quindi, al momento possiamo ancora immaginare che sia stato solo un problema di natura tecnica. Facebook e Instagram sono delle piattaforme sempre in aggiornamento, sia per stare dietro al mercato con nuove funzioni (soprattutto Instagram) che per aggiornarsi in base alle norme sulla privacy e la tutela dei dati.
Un assist definitivo viene offerto da Andy Stone, responsabile delle comunicazioni di Meta. L’uomo ha scritto su X una sua spiegazione, che è quella più logica: “Un problema tecnico ha causato difficoltà nell’accesso ad alcuni dei nostri servizi. Abbiamo risolto il problema il più rapidamente possibile per tutte le persone coinvolte e ci scusiamo per eventuali disagi.“
Dunque, a questo punto, sembra che i dubbi relativi a Facebook e Instagram siano stati effettivamente chiariti.
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO
Ruggi, garza nel corpo di un paziente: nei guai il Primario e 4 sanitari