Iran: trionfano i conservatori ma la vera vincitrice è l’astensione
Il voto per le legislative in Iran ha visto la vittoria dei conservatori, preoccupante però appare il dato dell’astensione
In Iran le elezioni per rinnovare il Majlis, l’Assemblea legislativa, hanno visto la schiacciante vittoria dei conservatori. Dai risultati finali del voto emerge che i conservatori hanno ottenuto il controllo di 221 seggi su 290. Vittoria molto prevedibile dal momento che molti riformisti sono stati esclusi dalla campagna elettorale.
L’ex generale dei Pasdaran ed ex sindaco di Teheran, Mohammad Bagher Qalibaf, ha ottenuto 1.265.287 voti e molto probabilmente sarà il prossimo speaker del Parlamento. Seguono le altre due figure di spicco dei conservatori: Mostafa Mir-Salim, già ministro della Cultura negli anni ’90, e Morteza Agha-Teherani. Sono solo i 16 seggi facenti capo ai riformisti. Il secondo round delle elezioni parlamentari per assegnare i 14 seggi rimanenti si terrà il 17 aprile. Le ragioni della sconfitta dei riformisti, a detta dei media locali, vanno ricercate nei cattivi risultati in economia del governo Rohani, nella scorretta gestione dell’emergenza coronavirus.
Preoccupanti i dati circa l’affluenza al voto che si aggira intorno al 42,57% risultando essere così la più bassa dal 1979. A Theran, dove 30 seggi su 30 sono andati ai conservatori, solo il 25,4% degli iraniani ha votato, quasi la metà della già bassa media nazionale. Lo ha detto il ministro dell’Interno iraniano, Abdolreza Rahmani Fazli.
Dall’Iran arrivano dunque risultati che capovolgono il quadro politico del paese, basti pensare infatti che nella capitale e nelle altre grandi città i riformisti fino ad oggi conseguivano importanti vittorie. In una situazione critica appare l’attuale presidente del governo, il riformista presidente Hassan Rohani.
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