20 Ottobre 2020 - 16:15

Anche l’Italia avrà un ruolo fondamentale nell’esplorazione della Luna

luna

L’Italia è ufficialmente incaricata di realizzare due importantissimi moduli del Lunar Gateway, la stazione spaziale orbitante fondamentale per la riuscita del programma Artemis e riportare l’uomo sulla Luna

Il mese scorso, l’Italia fu il primo paese europeo a firmare un accordo con gli Stati Uniti per partecipare al Programma Artemis, l’ambizioso progetto a stelle e strisce per riportare l’uomo sulla Luna per il 2024. L’intesa, secondo alcune stime, porterebbe vantaggi per circa un miliardo alle imprese del settore aerospaziale italiano. Fino ad ora non era ancora stato chiarito cosa avrebbe fatto di concreto l’Italia, ma ora ne sappiamo di più: al nostro paese spetta realizzare i moduli I-HAB ed ESPRIT che comporranno il Lunar Gateway, la stazione spaziale orbitante intorno alla Luna. Tale stazione sarà fondamentale per la riuscita delle missioni del Programma Artemis, riportare l’uomo sulla Luna e persino esplorarla.

I-HAB (International Habitat) è il modulo pressurizzato che accoglierà gli astronauti, mentre ESPRIT (European System Providing Refueling, Infrastructure and Telecomunications) è il modulo dedicato ai rifornimenti e alle telecomunicazioni. Entrambi verranno realizzati da Thales Alenia Space, su commissione dell’Agenzia Spaziale Europea, mediante un contratto da 327 milioni di euro. I criteri tecnologici da soddisfare sono molto stringenti: i moduli dovranno proteggere gli astronauti dalle radiazioni cosmiche e dai micro-meteoriti attratti dalla Luna. Inoltre, dato che il Lunar Gateway non è stato concepito per ospitare equipaggi umani in modo permanente, tutti i moduli dovranno essere in grado di funzionare in modalità automatica.

Thales Alenia Space – la joint venture italo-francese nata dalla collaborazione tra la francese Thales e l’italiana Leonardo – è un’assoluta eccellenza nel settore aerospaziale. Lavora già a numerosi programmi spaziali, tra cui Copernicus e AIDA, quest’ultimo dedicato proprio alla difesa contro asteroidi pericolosi. Si aggiunge quindi un altro importante tassello al già nutrito mosaico dei progetti spaziali in cui è coinvolta l’Italia. Dopo oltre 50 anni dallo storico primo allunaggio, anche il nostro paese potrà finalmente fare la sua parte e contribuire ad esplorare la Luna.