3 Novembre 2021 - 17:56

Juventus e il paradosso Champions: letale in Europa ma fragile in Italia

Juventus, Champion League

La vittoria con lo Zenit regala qualificazione e certezze alla Juventus. Dybala e Chiesa sono super ma in campionato steccano, problema di motivazioni?

La Juventus batte lo Zenit allo Stadium e fa bottino pieno in Champions League dimostrando una compattezza di squadra mai vista in campionato.

Le statistiche in Europa sono da capogiro: quattro vittorie consecutive12 gol fatti, due subiti (un autogol e uno a tempo praticamente scaduto) e qualificazione in cassaforte con due turni d’anticipo. Numeri che dimostrano che questa squadra in Champions si esalta, superando quegli ostacoli che invece sembrano insuperabili in Serie A.

Se paragoniamo questi numeri a quelli del campionato, infatti, le differenze sono quasi imbarazzanti visto che in 11 partite i bianconeri hanno portato a casa appena 15 punti (soltanto tre in più rispetto alla Champions League) con 15 gol fatti e altrettanto subiti.

Differenze abissali tra le due competizioni visto anche il valore delle avversarie. Tolto il Malmoe, che è comunque superiore alle varie Empoli, Sassuolo e Verona, lo Zenit e sopratutto il Chelsea campione d’Europa sono alla pari della Juventus se non addirittura un gradino sopra. Solo la squadra di Tuchel è riuscita a mettere in difficoltà la vecchia signora non riuscendo però a scalfire il muro eretto dalla difesa bianconera

Porsi delle domande sulle motivazioni di questa abissale differenza di prestazioni tra la Serie A e l’Europa che conta è più che lecito e, forse, trovare le giuste risposte a questi quesiti potrebbe rappresentare il segnale di svolta della stagione.

Problema di motivazioni?

Mettendo a confronto soltanto le ultime due partite della squadra di Allegri balzano subito all’occhio le differenze. In casa del Verona l’approccio alla gara è stato orribile con i padroni di casa che hanno letteralmente passeggiato sulle “carcasse” dei loro avversari, atteggiamento che ha portato all’inevitabile débâcle dopo appena 14 minuti.

Contro lo Zenit, invece, l’approccio alla gara della Juventus è stato semplicemente perfetto. Oltre al gol di Dybala arrivato dopo 11 minuti, la Juventus aveva già creato un paio di occasioni nitide per passare in vantaggio.

Se la Champions, come normale che sia, porta anche inconsciamente i calciatori ad alzare l’asticella, a cosa è dovuta questa differenza di approccio?

Da anni siamo stati abituati a parlare e scrivere di come le italiane cambino faccia in Europa il più delle volte in maniera negativa, e la Juve di questi anni ne può essere un esempio. Dominare in Italia non vuol dire di poterlo fare anche in Champions, anzi.

La paradossale stagione della Juve, invece, va proprio nel senso opposto: a tratti imbarazzante in campionato molto più che dominante in Europa. Le differenze potrebbero ricadere proprio nelle motivazioni dei calciatori.

Motivazioni che Allegri dovrà essere bravo a incanalare in entrambe le competizioni perché se è vero che ha raggiunto la qualificazione con due turni d’anticipo, sembra inverosimile che questa squadra possa arrivare fino in fondo in Champions League. Anche se, mai come in questi anni, tutto sembra possibile

Il campionato diventa quindi fondamentale almeno per agguantare la qualificazione per la prossima edizione che ad oggi dista “solo” quattro punti ma che non è per niente scontata. Se Allegri riuscisse, nel più breve tempo possibile, a trovare la giusta quadra anche nella testa dei calciatori, questa squadra avrebbe tutte le carte in regola per puntare almeno al quarto posto visto che le prime tre, al momento, sembrano nettamente superiori.