Juventus, contro il Cagliari non basterà il “corto muso”
Allegri dovrà ridare alla Juventus l’identità di imbattibile, soprattutto in partite contro squadre in difficoltà
“Posso accettare errori tecnici, ma non di mentalità, non possiamo perdere punti contro le piccole“ – con queste parole De Ligt si è preso la scena e la Juventus sulle spalle. Una dichiarazione da leader che mette in evidenza tutti i problemi che i bianconeri si portano da qualche anno. Allegri dovrà ricercare quella identità che ha contraddistinto la squadra e che ha reso l’Allianz Stadium un fortino e quello status passa per dei momenti di crescita.
Gestore o allenatore: cosa serve di più alla Juventus?
Allegri in questi mesi ha mostrato qualche difficoltà di adattamento, dovuto alla sua assenza dal calcio per due anni. La maschera del “corto muso” ha creato una falla nel sistema: adagiarsi e credere di risolvere le partite sempre con le giocate. Le gare alla Juventus non possono più passare per i singoli e per la ricerca del tiro libero come nel basket. Non ci sono molti campioni e quando uno di questi è sottotono diventa difficile improvvisare.
Meglio allora memorizzare, avere un’identità, giocate precise che tutti i calciatori di Serie A possono mettere in pratica. Il doppio ruolo di Allegri sarà decisivo nei prossimi due mesi: quello del gestore per ritrovare mentalità e sbranare gli avversari e quello dell’allenatore, capace di trovare una soluzione vincente.
“Sbagliamo molto tecnicamente”
Questa è una delle frasi che ripete molte volte Allegri. All’allenatore piace migliorare i giocatori e soprattutto focalizzarsi sulla tecnica: “I passaggi vanno fatti forti e precisi, altrimenti quelli bravi ci mettono il piede“. I continui infortuni di Dybala stanno sicuramente pesando, con lui in campo la Juventus cambia ritmo, non è monotona e piatta. La qualità dei centrocampista non è molta e quando manca la Joya il gioco ne risente, quando poi alla lista degli assenti si aggiunge anche Chiesa (qui il focus) le soluzioni si riducono ai minimi termini.
Riuscire a schierare Arthur e Locatelli insieme potrebbe essere una soluzione in vista del nuovo anno. Due palleggiatori, accompagnati poi da un incursore, oppure da tre trequartisti a ridosso di una punta. I prossimi step della Juventus saranno dunque la mentalità di non perdere punti per strada contro le big e rendere il gioco meno approssimativo. Per fare gol bisogna dominare l’avversario, se la palla la tengono sempre gli altri spesso va a finire nella porta di Szczesny. Il contropiede non può bastare per chi aspira ad entrare nelle migliori otto d’Europa e soprattutto non può entrare nella mente dei giocatori operare questa soluzione contro chi è nettamente inferiore.
Le probabili formazioni
JUVENTUS (4-3-3) La probabile formazione: Szczesny; De Sciglio, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; McKennie, Locatelli, Rabiot; Bernardeschi, Morata, Kean. Allenatore: Allegri.
CAGLIARI (4-4-2) La probabile formazione: Cragno; Zappa, Ceppitelli, Carboni, Lykogiannis; Bellanova, Deiola, Grassi, Dalbert; Pavoletti, Joao Pedro. Allenatore: Mazzarri.
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