3 Aprile 2019 - 13:43

Kean e gli ululati razzisti: l’ultimo episodio di un Paese alla deriva

Kean

Il mondo dei social si stringe intorno a Kean per gli ululati razzisti alla Sardegna Arena: un Paese alla deriva che non viene punito

Il brutto episodio della Sardegna Arena dopo il gol di Moise Kean è l’ultimo segnale che qualcosa deve essere cambiato. La tutela che vige sui “falsi tifosi” gli permette di salvaguardarli da qualsiasi situazione. Non sarebbe arrivato il momento di punire i responsabili? La tecnologia avanzata lo permette, ma nessuno ne approfitta.

Una semplice squalifica della Curva non cambierà le carte in tavola, come dimostrato dopo Inter-Napoli. La responsabilità oggettiva è un salvagente per chi “odia” lo sport.

Viviamo in un paese dove il razzismo viene interpretato, dove si dividono le colpe. Dal mondo dei social non sono mancati i messaggi di supporto all’attaccante bianconero, colpevole per alcuni di aver provocato.

Dopo la rete del classe 2000 sono cadute anche le povere giustificazioni (“con Bernardeschi sarebbe successa la stessa cosa”), infatti anche gli altri calciatori di colore, Matuidì e Alex Sandro sono stati fischiati fino al termine della gara.

Il razzismo è una cosa deplorevole che non dovrebbe abitare nella casa del calcio e in nessuno stadio e forse sarebbe il caso di prendere i giusti provvedimenti. Il calcio è uno sport che dovrebbe portare alla condivisione, deve essere un esempio per i più giovani. Sicuramente un padre di famiglia che imita una scimmia non può essere un punto di riferimento.

“Non è nel 2019 che usciremo dal Medioevo”.