Kobe Bryant, la lettera d’addio al basket che ha ispirato un corto da Oscar
Nel novembre del 2015 Kobe Bryant annunciò il suon ritiro dal basket con una lettera che ha ispirato un cortometraggio da Oscar
Il mondo del basket e dello sport piangono Kobe Bryant, scomparso poche ore fa all’età di 41 anni. L’ex stella dei Lakers si era ritirata dal basket nel 2016, e nel novembre del 2015 annunciò il suo ritiro con una lettera commovente che ispirò addirittura un cortometraggio, “Dear Basketball”, che si aggiudicò l’Oscar. Questo il contenuto della lettera:
“Cara pallacanestro, sin dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzettoni di mio papà e a immaginare tiri decisivi per la vittoria al Great Western Forum, mi è subito stata chiara una cosa: mi ero innamorato di te. Un amore così grande che ti ho dato tutto me stesso, dalla mia mente, al mio corpo, al mio spirito e alla mia anima. Nelle vesti di un bambino di 6 anni innamorato non ho mai visto la luce in fondo al tunnel.
Mi vedevo soltanto correre al di fuori. E così ho corso. Ho corso su e giù per ogni campo, rincorrendo ogni pallone per te. Mi hai chiesto il massimo sforzo, io ti ho dato il mio cuore. Ho giocato quando ero stanco e dolorante, non perché fossero state le sfide a chiamarmi, ma perché TU mi hai chiamato. Ho fatto qualsiasi cosa per te, perché questo è ciò che fanno le persone quando qualcuno le fa sentire vive come hai fatto tu con me.
Hai dato a un bimbo di 6 anni il sogno di essere un giocatore dei Lakers e ti amerò sempre per questo. Ma non posso amarti in maniera ossessiva per molto tempo ancora. Questa stagione è tutto quel che mi rimane da darti. Il mio cuore può reggere il peso, la mia mente pure, ma il mio corpo sa che è giunto il momento di salutarci. Ma va bene così. Sono pronto a lasciarti andare.
Volevo che tu lo sapessi, cosicché potremo assaporare meglio ogni momento che ci rimarrà da gustare assieme. Le cose belle e quelle meno belle. Ci siamo dati l’un l’altra tutto quello che avevamo. Ed entrambi sappiamo che, qualsiasi cosa io farò, sarà sempre quel bambino con i calzettoni, il cestino della spazzatura nell’angolo e 5 secondi ancora sul cronometro, palla in mano. 5… 4… 3… 2… 1. Ti amerò sempre. Kobe”
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