“La Buona Novella”: i Perturbazione rileggono De Andrè
A 25 anni dalla scomparsa, i Perturbazione omaggiano De Andrè con una rilettura live de "La Buona Novella": "La Bibbia dal basso"
Uscirà venerdì 22 marzo “La Buona Novella (dal vivo con Nada e Alessandro Raina)”, rilettura integrale dell’omonimo album di Fabrizio De Andrè ad opera dei Perturbazione: “Faber è una figura importantissima per ogni musicista italiano, perché per primo ha definito cosa voglia dire essere un autore, cioè cucirsi le proprie storie addosso”.
Il disco è stato registrato dal vivo presso il Teatro Civico di Varallo Sesia (VC) il 23 ottobre 2010, in occasione di un evento dedicato ai quarant’anni dall’uscita de “La Buona Novella”: “Se il progetto oggi è quello che è, lo dobbiamo principalmente a Claudio Prencipe, che per primo ha desiderato lavorare ai premix del materiale, rimasto per un po’ di tempo nel cassetto, e a Cristiano Lo Mele che poi ha curato la produzione vera e propria”. E sul coinvolgimento di Alessandro Raina e Nada: “Quella sera volevamo con noi artisti diversi tra loro per generazioni ed età, che sapessero incarnare al meglio i personaggi che Faber racconta. Nada, per la sua autorevolezza, ci è sembrata perfetta per dare voce ad una donna, Maria, che da sposa-bambina si trova infine investita di una responsabilità enorme. Sì, è come se attorno al racconto dei vangeli apocrifi si sviluppasse un vero e proprio romanzo di formazione con lei al centro”.
Felicemente definito dai Perturbazione una sorta di “Bibbia dal basso”, “La Buona Novella” racconta la storia di Cristo, umano e demistificato (“a Faber non piacevano gli altarini, li buttava giù”), attraverso le voci di coloro che lo hanno vissuto da vicino: “Nel racconto trova spazio addirittura Tito, uno dei due ladroni crocefissi accanto a Gesù. Paradossalmente il grande assente del racconto è proprio lui: De Andrè ha lasciato volutamente questo vuoto, perché l’ascoltatore lo riempisse. La vera essenza della canzone d’autore è questa: non pretendere di dare delle risposte ma fare delle domande, a cui chi ascolta dà il proprio senso. Fabrizio lo ha capito meglio e prima di tutti (il quesito sulla vera natura di Gesù sottende per esempio, a “Via della Croce”, ndr.)
Nati tra i banchi di un liceo scientifico della provincia di Torino, i Perturbazione in circa un ventennio di carriera sono diventati una delle band pop-rock più influenti del panorama italiano: “E’ quel grande macrocosmo della provincia italiana ad averci cresciuti, lungo quella retta ossessione che da Rivoli portava a Torino. La continua tensione tra provincia (di tutto il mondo) e città, dove tutto accade, ha sempre imbevuto il cantautorato italiano. Noi l’abbiamo raccontata in uno spettacolo che si chiamava “Le Città dal basso” e oggi la troviamo rinnovata nelle canzoni, per esempio, di Lucio Corsi”.
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