20 Giugno 2015 - 12:22

La democrazia può avere un’origine genetica?

ruolo della democrazia nelle società di primati

Studi sul comportamento di comunità di babbuini suggeriscono che nelle società dei primati la “democrazia” possa avere un’origine genetica

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I babbuini sono primati di medie dimensioni distribuiti in quasi tutto il territorio africano. Tra le varie specie di scimmie nell’ordine dei primates, essi possiedono un tipo di organizzazione sociale caratterizzata da una forte ed evidente gerarchia. I gruppi, che possono contare anche decine di individui, sono organizzati in modo piramidale ed ogni membro occupa una posizione definita nella scala gerarchica, con a capo il maschio alfa. I vertici hanno diritto in qualunque caso ad usufruire per primi del cibo e della possibilità di accoppiamento. Anche le femmine rispettano la rigida gerarchia sociale, ma nella fase riproduttiva devono essere tutte disponibili per i maschi dominanti secondo un modello di poligamia.

A causa di questa organizzazione sociale i babbuini sono noti per i frequenti comportamenti aggressivi, nel gruppo infatti le controversie si risolvono con la forza e il maschio alfa raggiunge il “potere” attraverso combattimenti e prove di forza. Ne consegue che le decisioni siano prese in maniera verticale, partendo dagli individui (di entrambi i sessi) di grado più alto ed accettati dal resto del gruppo per imitazione. Non di rado accade che gli individui che non rispettino le decisioni prese dalle alte gerarchie siano costretti ad attenersi o ad abbandonare il gruppo.

La democrazia può avere un'origine genetica?

La democrazia può avere un’origine genetica?

Recenti studi di etologia basati su osservazioni sul campo condotte in Kenya, hanno evidenziato come in gruppi di babbuini della specie Papio anubis le decisioni in merito agli spostamenti dell’intero gruppo sono prese in maniera “democratica”. Monitorando 25 individui per due settimane con dei collari GPS, i ricercatori hanno potuto studiare i loro spostamenti e i loro movimenti in rapporto gli uni con gli altri. Si è visto che esistono dei babbuini “iniziatori”, cioè che si spostano dal gruppo in una determinata direzione prima degli altri. Se un altro segue l’iniziatore, secondo un meccanismo a catena anche gli altri seguiranno. Se invece nessuno segue l’iniziatore allora il gruppo è più propenso a restare nel luogo in cui si trova.

E’ stato inoltre osservato che il gruppo preferisce viaggiare quando ci sono più iniziatori che concordano sulla stessa direzione. Tuttavia quando non sono d’accordo nessuno si azzuffa, anzi i babbuini votano alzando i piedi e semplicemente seguono il sottogruppo con i maggiori iniziatori. Queste osservazioni dimostrano che il sesso o la posizione sociale sono irrilevanti quando le decisioni interessano l’intero gruppo, suggerendo che in questi casi entri in gioco un meccanismo evolutivo di conservazione. In quest’ottica appare chiaro come risolvere le controversie di interesse comunitario con regole egualitarie sia un beneficio dal punto di vista evolutivo rispetto a ricorrere alla violenza.

Alla luce di tali evidenze alcuni quesiti sorgono spontanei: in virtù di un beneficio evolutivo, è possibile che tali comportamenti siano il risultato di una selezione di carattere genetico? Se ciò fosse vero si aprirebbero scenari importanti, poiché si potrebbe dimostrare come la cooperazione sociale sia un meccanismo innato e, magari, potremmo scoprire che i nostri “cugini pelosi” possono insegnarci qualcosa.

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