19 Febbraio 2020 - 16:39

L’Amica Geniale: Lila, la consapevolezza del suo destino e la forza di combatterlo

L'amica geniale Gaia Girace

Il secondo appuntamento de L’Amica Geniale porta a galla il carattere forte di Lila e la sua voglia di non piegarsi al destino

Lunedì 17 febbraio è andato in onda il secondo appuntamento della fiction Rai L’Amica Geniale e, oltre ad essere entrati a pieno nell’adolescenza di Lila e Lenù, abbiamo iniziato anche a notare le prime differenze caratteriali tra le due protagoniste e, soprattutto, i primi dissapori.

A far riflettere però, dopo la terza e quarta puntata, è proprio il brutto caratteraccio di Lila che diciamocelo, non è una persona semplice a cui star dietro. Ma cosa abbiamo veramente capito di Raffaella Cerullo – ormai Carracci – in questi episodi? E cosa non è stato capito di lei?

Lila può sembrare, soprattutto per il finale della puntata, un elemento negativo che si nutre di cattiveria e rancore nei confronti, non solo di suo marito e degli uomini che le stanno attorno, ma anche di Elena. La realtà è che, per capire Lila, bisogna andare più a fondo e anche oltre i gesti da adolescente immatura che possono colpire a primo impatto lo spettatore.

Raffaella Cerullo ha iniziato a scontrarsi con il mondo quando, finite le elementari, le è stato vietato di continuare a studiare. Lei avrebbe voluto, era ciò per cui era portata eppure – se non aveva continuato gli studi il fratello che è maschio, perchè doveva lei che è femmina? – si deve arrendere a diventare una ragazza in balia di ciò che vogliono gli uomini che la circondano.

Lila non può scegliere eppure cerca sempre di farlo: sceglie Stefano invece di Marcello; sceglie le botte del marito invece dell’accondiscendenza; sceglie di lavorare e come lavorare senza accettare imposizioni. Proprio sul lavoro Lila inizia a mostrarci la sua voglia di cambiare il suo mondo, di renderlo meno pesante per lei e per tutti – regala cibo a chi ne ha bisogno, fa consistenti sconti alle clienti, ha fatto aumentare la paga alla sua commessa per aiutare la sua famiglia, regala i libri ad Elena per farle continuare gli studi – nel suo piccolo cerca di fare qualcosa di grande ma questo non basta, non dopo che si rende conto della differenza tra il suo mondo e quello della sua migliore amica.

La festa

La festa a cui partecipa con Elena è per lei un’arma a doppio taglio: da un lato vuole rendersi conto di cosa c’è oltre il rione, magari spera che – in fondo – quel mondo a lei lontano non è poi così diverso dal suo; dall’altro però, diventa consapevole di tutto quello che non può e non potrà mai avere ( libri, cultura, feste eleganti con persone colte). Durante la serata vede Elena integrarsi, divertirsi, essere a proprio agio mentre lei, l’Amica Geniale, non riesce a stare al passo e a capire quello che viene detto. Lila ha ormai contezza del fatto che Elena ha qualcosa che lei può solo sognare e questa consapevolezza le fa rabbia e – come vediamo nel ritorno in auto dalla festa – sfoga tutta la sua delusione su chi ha quello che lei meriterebbe, Elena.

Ischia

Lila cerca di riprendersi dalla consapevolezza della sua condizione cercando un modo di vivere e sopravvivere  in quella vita che le impone di essere una brava moglie e madre. Anche con Elena il rapporto torna sereno dopo mesi di silenzi ma, all’arrivo di Nino Sarratore e di una possibilità di rivalsa dalla sua esistenza, Lila non resiste. 

Lo sa lei, lo sa Pinuccia, lo sa Nino e probabilmente lo sanno anche i muri che Elena è innamorata di Sarratore ma Lila  in quel ragazzo – pieno di cultura e argomenti per lei poco comprensibili – sente di poter finalmente essere ciò che è. Ricomincia a leggere, parla con lui di quello che sa e si fa insegnare le cose che non conosce.

Come resistere a qualcuno che ti fa sentire di nuovo libera e importante? Non si può e Lila non lo fa. Sì, è vero, fa di nuovo del male ad Elena e lo sa bene, sa benissimo che si sta prendendo qualcosa che la sua migliore amica desidera ma, in fondo, anche lei ha bisogno di ”evadere” dal rione. E se da un lato vuole vedere Elena andare via dal loro quartiere, impegnarsi nello studio e fuggire da quella condizione patriarcale; dall’altro le fa del male per prendersi anche lei quel poco di felicità che, a 16 anni, le spetta di diritto.