Il latte è uno degli alimenti più discussi: c’è chi dice che fa bene, c’è chi preferisce quello vegetale, c’è chi dice che non bisogna berlo spesso. Ecco i miti da sfatare
I tipi di latte che si trovano al banco frigo del supermercato sono moltissimi: c’è quello vegetale e quindi di soia, di mandorla, di cocco, di riso; quello parzialmente scremato, quello intero, quello al cioccolato.
Ma quale tipologia di latte fa più bene? Quale quella che fa più male? Scopriamolo insieme!
Quello di origine animale è sicuramente un alimento completo e nutriente come spiega piega la dottoressa
Laura Ferrero, medico chirurgo
specialista in Scienza dell’alimentazione: è ricco di
di vitamina A e D e vitamine del gruppo B, indispensabili per il buon funzionamento dell’organismo. Inoltre
questo alimento assicura un’ottima quantità di minerali come il
fosforo, essenziale per il sistema nervoso e il
calcio, utile per la salute delle ossa.
Come consumarlo?
“Consumato al mattino insieme a dei cereali integrali o a 3-4 fette biscottate con marmellata o miele, assicura al corpo il pieno di energia e sazietà“ suggerisce la dottoressa Ferrero.
Ma perché tante persone, invece, preferiscono bere quello vegetale?
Uno degli aspetti più importati è sicuramente l’aumento delle diagnosi di individui
intolleranti al lattosio, per i quali l’
abbandono del latte vaccino è una necessità più che una scelta. D’altronde anche
quello vegetale, di soia, di cocco, di mandorla
contiene ottime proprietà: è
povero di grassi, offre un apporto equilibrato d
i potassio e sodio è
perfetto per persone dalla digestione lenta, con problemi di stitichezza o di colon irritabile. Alla fine,
non è importante quale tipologia di latte assumere:
la cosa fondamentale è sostituirlo di tanto in tanto con lo
yogurt, con una
tisana o con un po’ di frutta. La colazione è il pasto più importante della giornata, essere monotoni non vi farà partire con il piede giusto! Fonte: Vanity Fair e Vivere Più Sani