4 Dicembre 2020 - 00:57

Le Iene: quanto è importante il ruolo dei medici di base per l’emergenza Covid?

Le Iene

Le Iene: quanto sono importanti i medici di base durante l’emergenza da Coronavirus che stiamo vivendo? La testimonianza del dottor Riccardo Munda

In un dei servizi di questa sera Le Iene hanno incontrato il dottore siciliano Riccardo Munda, la cui storia è finita su tutti i giornali. Il dottor Munda è uno medico di base, sostituto senza specializzazione, che da mesi ormai lavora a Bergamo, cuore della prima emergenza. Lui è uno dei pochissimi medici di base che ancora lavora a diretto contatto con i suoi pazienti, andando proprio nelle loro case per visitarli ed eventualmente curarli.

La sua teoria è che il virus potrebbe essere scovato prima se i medici di base fossero di più e se i pochi che ci sono svolgessero il loro lavoro come lui. Ci sono infatti, alcuni indicatori fisici che porterebbero i medici a individuare il Covid-19 nelle fasi inziali e in fondo, è questo ciò che serve: riconoscere quanto prima il virus, essere tempestivi. Così facendo gli ospedali non arriverebbero al collasso perché tutti verrebbero curati prima che i sintomi peggiorino.

Le Iene insieme a lui hanno anche incontrato alcuni dei pazienti del dottor Munda, tutti che lo hanno atteso con molta ansia perché nessuno è andata prima da loro. E’ il caso di un giovane che ha contratto il virus dai genitori ma non ha mai ricevuto l’esito del tampone; o di un altro ragazzo, un fuorisede, che pensava di aver contratto il virus e che invece aveva solo un semplice raffreddore. Se non fosse intervenuto il dottor Munda avrebbe continuato a chiamare numeri verdi per avere informazioni, ma senza ottenere risposte.

In fondo a quanti di noi è successa una delle due cose? Pensare di avere il Covid o essere entrati in contatto con un positivo o un possibile tale? Abbastanza. Di conseguenza, come afferma il dottor Mundi, un ruolo fondamentale lo avrebbero proprio i medici di base, ma è anche vero che il loro è un settore in crisi. Da anni infatti, sono sempre di meno e la prospettiva è che tra non molto tempo alcuni italiani non avranno più alcun medico.

Insomma, una situazione molto precaria questa dei nostri medici di base e in particolare del dottor Riccardo che lavora 18 ore al giorno, senza mai fermarsi. Fin quando avrà la forza, come da lui stesso affermato, continuerà ad aiutare persone e senza paura di ammalarsi.