LeBron James ai Lakers. Comincia il rilancio della città degli angeli?

LeBron James ai Los Angeles Lakers con un contratto di quattro anni e 154 milioni. Parte ufficialmente il rilancio della franchigia giallo – viola

Dopo il primo giorno di free agency in cui si sono visti sfuggire Paul George (rifirmato da OKL con un 4X137 milioni) – con tanta amarezza date le promesse degli ultimi due anni – i Los Angeles Lakers mettono a segno l’altro colpo del mercato egli svincolati.

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Con un contratto di 4 anni a 154 milioni, infatti, LeBron James firma per la franchigia losangelina andando ufficialmente a rilanciare il progetto giallo – viola.

La firma del Re – che si unisce anche a quella dei tre gregari Stephenson, Caldwell – Pope e McGee – porta alla luce il vero piano di rebuilding della franchigia promesso da Magic Johnson lo scorso anno.

L’arrivo di LeBron James, che per la prima volta si confronterà con la Conference più competitiva degli ultimi anni, vede quindi i Lakers proiettati verso una nuova era da cui ripartire.

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Con l’ex leader di Cleveland a trainare l’intero gruppo – e con un Leonard a scalpitare per passare nella città degli angeli (forse in scambio con Ingram e uno fra Randle e Kuzma) – il roster guidato da Walton compie il primo passo per la costruzione di un grande team.

Considerando i singoli ruoli è possibile carpire quali saranno le posizioni che nel breve/medio periodo saranno puntellate per arrivare a giocarsi quell’anello da troppi anni lontano.

Per quanto riguarda il ruolo di play, con Lonzo Ball al momento unico giocatore presente, è eviente che servirà un regista di esperienza che riesca tanto a supportare il sophomore nella sua crescita quanto LeBron James nei momenti difficili (Play Off?).

Per quanto riguarda le guardie (Stephenson, che può ricoprire anche il ruolo di 3, Caldwell – Pope e Hart) si può dire che questo è un ruolo tutto da giocarsi sia per l’unico anno di contratto dei veterani – che dovranno meritarsi la conferma questa stagione – che per la possibile conferma (dopo una buona annata) del prodotto di Villanova.

Il reparto ali, al contrario degli altri, sembra invece diventare quello sempre più portante.

L’arrivo di LBJ, quello possibile di Leonard e la maturazione di uno fra Randle e Kuzma – con il secono in vantaggio per possibilità di conferma che di crescita – rappresentano il perno del futuro gioco giallo – viola grazie anche alla duttilità dei 4 se si consiera il tanto di moda small ball.

Infine i centri, con Lopez e McGee a referto, che – come per le guardie – avranno l’ingrato compito di farsi notare in una compagine già offuscata dalle stelle presenti.

Redazione ZON

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