Lega-M5S, divisi su Berlusconi come interlocutore
Salvini e Di Maio sembrano sempre più intenzionati a governare insieme. A dividere i leader e complicare l’intesa, però, c’è il disaccordo sulla figura di Berlusconi
Il secondo giro di consultazioni, conclusosi con un nulla di fatto come il primo, ha reso ancora più chiaro che per il sorgere del governo c’è la necessità di un accordo tra Lega e Movimento Cinque Stelle. Sebbene Salvini abbia aperto molto a queste possibilità, specialmente negli ultimi giorni, la figura di Berlusconi continua a essere troppo ingombrante per i pentastellati.
Del resto, già nei giorni scorsi sia Berlusconi che alcuni esponenti dei Cinque Stelle aveva rilasciato dichiarazioni dure. Il Movimento chiede infatti che Berlusconi faccia un passo di lato per consentire la nascita di un governo con la Lega. “Ribadiamo: mai un governo con Berlusconi e Fi. Forza Italia potrebbe risolvere l’impasse facendosi di lato e consentendo così un governo M5S-Lega“, avevano infatti scritto in una nota i capigruppo M5s Grillo e Toninelli.
Ma la Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha subito risposto: “Parteciperemo ad un governo – ha detto la Gelmini – solo se ci sarà una dichiarazione esplicita e chiara da parte dell’M5S e che ci sia pari dignità tra tutte le componenti del centrodestra, FI e Berlusconi. Senza questa condizione la trattativa non potrà neanche iniziare“.
L’impasse sembra difficilmente risolvibile, ma potrebbe anche iscriversi un gioco di veti reciproco dettato più da ragioni strategiche che da effettivi impedimenti al sorgere di una maggioranza. Nel frattempo, il PD ha ribadito anche a questo giro di consultazioni il proprio ruolo di opposizione: “occorre che le forze che hanno prevalso la smettano col tira e molla, le tattiche, i tatticismi, i personalismi estremi e la grande incertezza che stanno generando”.
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