Legge elettorale, il Rosatellum 2.0 e le soprese per il 2018
La legge elettorale a breve verrà presentata alle Camere. Dopo mesi di discussioni e accordi mancati arriva il Rosatellum 2.0. Cosa prevede la nuova proposta?
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In principio fu il Porcellum, per poi passare alla legge elettorale dell’Italicum fino al Fianum ed infine al Rosatellum.
Ora le Camere cominceranno a discutere di nuovo di legge elettorale ma, rispetto agli ultimi tre prototipi, in ballo c’è una nuova proposta.
In sostanza è un Rosatellum, dal nome del primo firmatario Ettore Rosato, rivisitato che non solo stravolge ancora una volta le carte in tavola ma mette a dura prova le alleanze presenti e future.
Partendo dalla forma della proposta di legge elettorale, si può dire che questa è una sorta di Mattarellum al contrario – come impropiamente è stato definito – con una serie di correttivi per dar spazio ad un vero e proprio moto perpetuo in salsa bipartisan.
Infatti, oltre al capovolgimento del proporzionale e del maggioritario – per la precisione tre quarti proporzionale e un quarto maggioritario tramite collegi uninominali – , la proposta prevede anche una soglia di sbarramento identica per le due Camere (3% non coalizzati, 10% per le coalizioni e 3% per ogni singola lista coalizzata), la presenza di liste bloccate (formate da 2 o 4 nomi) e la possibilità di pluricandidature.
La nuova leggere elettorale, quindi, oltre ad avvantaggiare i grandi agglomerati partitici – spesso di comodo, in base al luogo dove ci si trova – avrà anche il merito di accontentare un pò tutti grazie ai tre correttivi citati.
Facendo riferimento al primo punto, lo sbarramento, è fin troppo visibile che questo dato permetta – assieme al proporzionale quasi puro proposto – di estendere il campo partitico a chiunque senta la necessità di rappresentare un gruppo qualsiasi, seppur minuscolo.
I pratica, l’accoppiata proporzionale/bassa soglia di eleggibilità (soprattutto al Senato), permetterà tanto ai piccoli gruppi, alcuni presenti anche fra le fila della maggioranza, di avere vita facile alle prossime elezioni politiche quanto saturare quell’enorme calderone del sistema partitico italiano (alla faccia della semplificazione partitica avviata nel 2008).
Il secondo punto, invece, risolve in pochi istanti il problema delle correnti interne; facendo leva sui nomi bloccati e sulla possibilità di candidarsi in più listini proporzionali differenti, realtà quali i grandi partiti caratterizzati da forti tensioni interne avranno la possibilità di risolvere tutte le beghe presenti attraverso un semplice calcolo strategico.
La proposta di legge elettorale arriverà presto fra i banchi di Camera e Senato ma la possibilità di vedere ulteriori novità, quasi sicuramente negative date le premesse del testo base, sono fin troppo alte.
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