Lenovo: taglio di oltre 3000 dipendenti
Lenovo è pronta a licenziare oltre 3000 dipendenti della divisione mobile, per far fronte a (discutibili) esose scelte di mercato e alla conseguente crisi aziendale
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Lenovo dopo un paio di mosse di mercato (discutibili) non naviga in buone acque; nel 2014 ha comprato il marchio di telefoni cellulari da Google per 2,9 miliardi con l’obiettivo di sfidare Samsung e Apple, partendo dal terzo gradino del podio del settore smartphone, e di rendere il business profittevole in 4-6 trimestri. Forte, fra l’altro, dello scettro di primo produttore di pc al mondo. Ma le vendite di Motorola sono scivolate del 31%, causando una perdita della divisione mobile (Lenovo) di circa 300 milioni di dollari. Il tutto mentre il mercato globale dei personal computer perdeva l’11,8% e comportava una flessione dell’utile netto del 51%. Insomma una congiuntura particolarmente sfavorevole per l’azienda.
La reazione a quella che è stata definita dal Ceo Yang Yuanqing «la situazione contestualmente più difficile degli ultimi anni» è il taglio di 3.200 posizioni, il 5% della forza lavoro mondiale, non direttamente legate alla produzione; allo stesso tempo però l’Amministratore Delegato ha aggiunto: «Credo ancora che siamo in grado di vincere e che la decisione di acquistare Motorola sia stata giusta. Non c’è una terza forza del mercato all’altezza di Apple e Samsung. Penso ancora che sarà Lenovo»
Forse ci vorrà ancora tanto tempo (e tanto lavoro) per raggiungere risultati ai livelli di Samsung ed Apple ma le basi e le innovazioni tecnologiche per poter competere ci sono. Purtroppo resta alta la competizione anche con marchi emergenti come Huawei (attualmente terzo produttore) e Xiaomi che è in quarta posizione.
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