14 Dicembre 2015 - 14:00

Leopolda 2015: un disastro annunciato

Leopolda

Leopolda: 69 minuti di esaltazione, affermazioni e contraddizioni, da parte del Premier Renzi, lanciato a ruota libera su tutti i temi degli ultimi giorni (non ultimo il caso “salvabanche”), nella bagarre generale ci scappa anche l’appellativo di “personaggetto” al Governatore De Luca

[ads1] Non si sa veramente cosa pensare dei risultati emersi da questa LEOPOLDA, avrebbe dovuto essere il rilancio della propaganda renziana, ma tutti sono scappati dall’adunanza, a partirei campioni, una defezione dopo l’altra, (emblematica quella della Cristoforetti).

La madrina è stata come al solito la  Boschi, arrivata all’appuntamento sommersa dalle critiche dell’enorme scandalo Etruria in cui più di 5.000 risparmiatori aretini – la sua città – sono stati rovinati dalla banca di cui il papà era vicepresidente, il ministro piccola azionista e il fratello Emanuele curava il settore delle posizioni a sofferenza.

«Abbiamo rovesciato il sistema politico più ge-ron-to-cra-ti-co d’Europa!» (io una parolina pure sul nepotismo l’avrei spesa), grida Renzi invitando all’ovazione la platea della Leopolda, peccato che l’incoerenza sia lì a pochi metri, nelle prime file infatti, applaude Franco Bassanini, 75 anni, cinque volte eletto alla Camera, due al Senato, sette tra commissioni e giunte parlamentari alle spalle, ex ministro, ultima carica: presidente della Cassa depositi e prestiti, oggi tra i consiglieri economici di Palazzo Chigi.

Non abbiamo fatto niente ancora (e fin qui siamo tutti d’accordo) e il bello deve ancora venire. Perché non si passa alla storia per aver recuperato i ritardi di quelli di prima, ma se si pensa ai prossimi venti anni. Anche se noi ce ne andiamo prima dei prossimi venti anni” (incommentabile non fosse altro che per l’assenza di senso logico della frase).

Abbiamo fatto il corso accelerato, in venti mesi stiamo portando a casa tutti i risultati del passato” (cioè niente, visto che di risultati in 20 anni non ce ne sono stati).

Una frase fatta sulla scuola che fai non ce la metti? E Renzi infatti non delude:”sulla scuola c’è ancora molto da fare. Dobbiamo fare sì che alle scuole elementari si torni a scrivere in italiano. Bisogna usare di più il dettato e il riassunto … al tempo del T9, al tempo della scrittura automatica, bisogna fare dell’italiano una lingua viva …“.

Ci scappa anche il “guanto di sfida” al Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, passibile di accusa di “personaggettitudine” nell’ipotesi del fallimento della vicenda Bagnoli sul Sud non possiamo più permetterci alibi. Per la prima volta da vent’anni si sblocca la vicenda Bagnoli. Abbiamo messo 150 milioni per la terra dei fuochi e ho detto a Vincenzo De Luca: ‘Se non sei un personaggetto, la risolvi

Una parola finale sul tema Leopolda 2015 è pressoché inutile, un incontro infertile tanto per fare un po’ di casino, questo almeno quello che traspare dalle affermazioni del premier e dal giudizio impietoso dei giornalisti, un equilibrio politico sempre più fragile, e un premier sempre meno credibile. [ads2]