30 Settembre 2021 - 11:19

Lettera ad un Messi del passato

Messi

Catapultiamoci indietro di 6 anni, quando Messi alzava al cielo l’ultima Champions vinta dal Barca. Cosa direbbe oggi del suo amato club?

Caro Lionel,

Sono passati ben 6 anni da quella finale giocata a Berlino, contro la Juventus. In quegli anni esisteva ancora l’incredibile MSN, probabilmente il trio offensivo più forte della storia del FC Barcelona e dell’intero movimento calcistico. Quel tridente composto da te, da Luis Suarez e da Neymar Jr. è forse la massima espressione di un gioco votato al talento, che ha regalato ai suoi tifosi e al club gioie assolute. Come appunto la vittoria in quell’anno, stagione 2014-15, del triplete. Traguardo Lionel, che tu avevi già raggiunto nel 2009, e che conoscevi già il suo significato.

Beh Leo, e ora dove siamo arrivati? 6 anni dopo quel traguardo, quell’incredibile prova di forza che tu e il Barcellona avete dato al mondo, dove siete ora?

Il passaggio da un’era all’altra

La realtà è che quel Barca non esiste probabilmente più. I colori blaugrana non brillano più in Europa come un tempo. E tu, caro Messi, non sei più in catalogna. Il motivo di tale destino potrebbe essere additato alla cattiva gestione dirigenziale. La via del Barcellona è sempre stata quella di valorizzare la sua cantera, la sua vera miniera d’oro. Da lì, sono usciti alcuni dei più grandi giocatori spagnoli, e non, che il calcio abbia mai avuto. Nella storia recente ci sono stati i vari Puyol, Xavi, Iniesta, Fabregas, e ovviamente tu, Leo.

E allora perché non si è puntato più su una risorsa così importante? Probabilmente perché le direttive dell’ormai ex presidente, Josep Maria Bartomeu sono state diverse da quelle del passato. I soldi destinati allo sviluppo e allo scouting de La Masia sono andati andati al finanziamento del mercato, nel quale, sotto la gestione Bartomeu, hanno raggiunto somme superiori ai 600 mln in appena 5 anni. La mentalità blaugrana è cambiata drasticamente. Si è passati alla Faboulus Generation ’87, dalla quale hanno esordito 28 primavera in prima squadra, a il desiderio galacticos, quello di ricercare i migliori giocatori del mondo e cercare di vincere nell’immediato.

A fine mandato, il regno di Bartomeu segnerà un rosso di -450 mln, in piena emergenza COVID-19.

Il Barcellona non aspetta più

Ed arriviamo al nocciolo della questione. La verità è che il club ormai non ha più il tempo di aspettare che i suoi gioielli possano crescere. Ha alzato così tanto il livello, così tanto le aspettative dei fans, che ora non può più tirarsi indietro. Non può più puntare costantemente sui giovani e lasciarli crescere, e allo stesso tempo non può più comprare a cifre astronomiche campioni già affermati. Il Barcellona è in un limbo che esso stesso ha creato. E pensare che il giocatore che ti somiglia di più oggi, Messi, sia quell’Ansu Fati che ad oggi non riesce più ad esprimersi in un contesto lontano da quello che hai vissuto tu.

Quello stesso Barca si è dovuta privare anche delle sue istituzioni. A parte Neymar, che ha scelto da solo l’indipendenza e che ha preferito essere protagonista a Parigi, anche Suarez è stato detronizzato all’improvviso. Quella poca riconoscenza costerà al Barca un campionato, vinto appunto dall’uruguagio all’Atletico. E poi arriviamo a te Leo. La tua famiglia non ha potuto tenerti con sé. Un tira e molla durato un anno, il burofax, l’addio di Bartomeu e il ritorno di Laporta. Niente è bastato. Tutto a causa di quella cattiva gestione dei conti, di quei trasferimenti faraonici che non hanno portato a nulla. Il Barcellona non ha aspettato e ha perso ogni cosa.

Ed ora dove siamo Leo?

Oggi siamo qui Leo. Tu sei a Parigi, insieme a Neymar, in un nuovo ambiente insieme a tante stelle. E il Barcellona è ancora in catalogna, ma non è più il tu Barca. È l’ombra di se stesso. Sia in patria che in Europa. Oggi pensare ai colori blaugrana non è più sinonimo di vittoria, ma di una squadra in decadenza, senza una sua strada da seguire. E non basteranno i nuovi Aguero e Depay per far risorgere quella vecchia realtà. Servirà tempo, e pazienza, cosa che il club non ha più.

Tu vivi la fine della tua carriera in pace. Perché Messi dopo tanti anni di devozione se la merita. Dopo le lacrime versate in conferenza stampa, dopo i traguardi consegnati alla storia con quella maglia e dopo tutto il tuo amore, te lo meriti. So che farà male dover vivere tutto questo in futuro, ma tu dovrai andare avanti, e il Barca dovrà rialzarsi da solo Leo. Senza di te.