23 Novembre 2020 - 17:28

Lombardia: si fa largo l’ipotesi di passare dal rosso all’arancione

lombardia Dpcm Piemonte

Buoni risultati per la Lombardia. Questa potrebbe essere l’ultima settimana in zona rossa per la regione. Si fa largo l’ipotesi dell’arancione. Fontana si dice fiducioso

La Lombardia registra buoni risultati, con un indice Rt in calo in tutte le province lombarde e una diminuzione delle chiamate al 118. Ciò potrebbe significare per la Lombardia il passaggio da zona rossa a zona arancione già dalla prossima settimana.  Attilio Fontana si dice fiducioso e punta sul 27 novembre.

I risultati migliori arrivano dalle province più colpite dall’emergenza: Milano e Monza che, attualmente presenterebbero dati di contagio sotto controllo, con 1.1 e 1.2 per la città di Varese. Il calo più significativo sarebbe relativo all’indice Rt, calcolato in base ai ricoveri ospedalieri, attualmente fermo allo 0.9 per Monza e Milano, mentre 1.1 per Varese. Sintomo di miglioramento anche il calo delle chiamate al 118, confermato dalla chiusura di due check point.

I dati positivi fanno sperare in un passaggio anticipato da zona rossa a zona arancione, senza dunque attendere la scadenza del Dpcm, datata 3 dicembre.

Zona arancione: cosa comporta

Tra i principali cambiamenti ci sarebbe la possibilità di spostamento all’interno del proprio comune di residenza, senza l’obbligo di comprovati motivi di lavoro, salute e necessità, oltre alla riapertura delle attività commerciali. Permane, tuttavia, il divieto di spostamento tra un comune e l’altro, oltre al divieto di spostamento tra province e regioni. Ancora valido il coprifuoco, con il divieto di uscire tra le 5 e le 22, almeno fino al 3 dicembre.

Le riaperture

Sì alla riapertura dei negozi al dettaglio, ma ancora chiusi bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie e pub, a cui resta però consentito l’asporto e la consegna a domicilio. I negozi al dettaglio, attualmente chiusi, potranno riaprire, con l’esclusione dei centri commerciali nei fine settimana e nei festivi e prefestivi.

Nulla cambia per i trasporti, a cui rimane l’obbligo di non superare la capienza del 50%. Per quanto riguarda le scuole, si pensa alla riapertura delle seconde e terze medie, anche se alla Regione resta autonomia decisiva in merito, tramite ordinanza. Per le superiori nulla di nuovo, vedendosi riconfermare la didattica a distanza.