21 Ottobre 2019 - 09:58

Luca Mercalli a Che Tempo Che Fa: “Abbiamo 10 anni per agire”

luca mercalli

Luca Mercalli ospite da Fabio Fazio: “Abbiamo 10 anni per agire con efficacia per ridurre il danno per le generazioni future affinché l’aumento di temperatura resti entro i 2°C”

Climatologo e divulgatore scientifico torinese, Luca Mercalli parla del noto ma sottovalutato rischio ambientale che stiamo correndo. Era già stato ospite da Fabio Fazio qualche anno fa, con la differenza (a parte ambientale) che, nel mentre, si è creata una coscienza “pop”, grazie ai Fridays for Future, movimenti globali nati da Greta Thunberg.

Basta guardarsi intorno

“Pensiamo alle ondate di calore che abbiamo sperimentato quest’estate” -cita Mercalli- “46° in Provenza, vigneti seccati come colpiti da lanciafiamme”. E continua “42,6° a Parigi, 41° in Olanda, in Belgio e in Germania; abbiamo infranto tutti i record della storia della meteorologia europea”. Si pensi ai ghiacciai italiani, un altro metro e mezzo è scomparso solo quest’anno, e entro i prossimi cinquant’anni ne perderemo il 90%.

La buona notizia

“E allora godiamoci gli ultimi anni che ci rimangono” si potrebbe pensare. Attenzione che il catastrofismo non provochi il panico, o addirittura la paralisi. La buona notizia è che un margine di manovra ce l’abbiamo, ma dobbiamo imparare dai nostri errori ed evitare l’immobilismo che ci ha portati dove siamo ora, poichè, spiega Mercalli: “Queste cose le sapevamo già quarant’anni fa”.

E Greta?

E qui la domanda viene da sé: cosa ne pensa un meteorologo della Thunberg? “È un pò come un déjà vu. Nel 1992 , alla conferenza sul clima delle Nazioni Unite a Rio de Janeiro, c’era stata “la Greta degli anni ’90”, la canadese Severn Cullis-Suzuki, conosciuta come la bambina che zittì il mondo per 6 minuti, ma, vuoi per tempi non maturi, vuoi per mancanza di social media, non ebbe successo al pari di Greta. Ma meglio tardi che mai, l’importante è aver creato una coscienza ambientale alla generazione che più ne pagherà le spese”.

Come si comporta l’Italia

Il problema dell’Italia è la coerenza, gli esempi migliori che abbiamo in questo Paese (che spesso coincidono con i migliori al mondo) dovrebbero essere estesi a tutto il Paese, e non singoli esempi. Conclude Luca Mercalli: “Lodevoli le campagne ambientali proposte dal governo, come vedete gli ingredienti della ricetta per farcela ci sono tutti, basta solo applicarli ed impegnarci simultaneamente, abbiamo dieci anni, facciamolo ora“.