Made in China: l’allarme dal Rapex

Made in China: è allerta su un lotto di scarpe tossiche, con un contenuto di Dimetilfumarato, ben oltre i limiti consentiti dalla legge. Questo l’allarme dal RAPEX
[ads1]Il Made in China, nell’era di una crisi inconsapevolmente ignorata, allarga il suo target di consumo per i prezzi iper-concorrenziali con cui si propone sul mercato, tanto che ormai ha invaso quelli italiani ed europei. I prodotti delle importazioni cinesi, prevalentemente quelli a prezzi ribassati, nascondono problemi di illegalità, sfruttamento del lavoro e non ultimo l’uso di materiali e sostanze nocive.
Un prodotto pericoloso su due è Made in China, l’altro di provenienza europea. Sono questi i risultati di attente analisi condotte con il sistema d’informazione rapida RAPEX (European Rapid Alert System for non-food consumer products) , che oggi lancia l’allerta su un lotto di scarpe, individuato e rimosso tempestivamente dal mercato.
Ed è proprio grazie al RAPEX, un sistema europeo di allerta rapida per i prodotti di consumo – ad esclusione di farmaci, alimenti e presidi medici regolamentati attraverso agenzie specifiche – che ogni oggetto individuato come rischioso in uno Stato viene bloccato in tempo reale in tutti gli altri.
Nelle scarpe Made in China in questione sono state trovate tracce, ben al di sopra dei limiti di legge, di una sostanza chimica, il Dimetilfumarato, che provoca irritazione della pelle ed è un sensibilizzante della cute quando questa ne viene a contatto. Il Dimetilfumarato o DMF è una sostanza che viene normalmente utilizzata in ambito industriale, come essiccante e antimuffa per i prodotti in pelle. Questo elemento è potenzialmente dannoso per l’uomo in dosaggi particolari e per questo attualmente è stato fortemente limitato negli Stati dell’Unione Europea per ragioni di tossicità.
Il Rapex ha inoltre segnalato che queste scarpe hanno causato un caso denunciato di dermatite da contatto. Le scarpe interessate dall’allerta sono da donna, di colore nero, vendute in una scatola da scarpe bianca e dorata ed hanno l’etichetta Made in China.
E sono proprio i cittadini, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ad avere un ulteriore ed importante ruolo nella segnalazioni di prodotti a rischio.
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