5 Marzo 2021 - 19:09

Maneskin: Dopo Sanremo i Palazzetti, con la benedizione di Vasco

Måneskin - Zitti e buoni, Eurovision

I Maneskin suoneranno dal vivo, a Roma (il 14 Dicembre) e a Milano (il 18 Dicembre), i brani del nuovo album “Teatro d’Ira Vol. I”

Dopo aver infiammato le platee, purtroppo solo social e televisive, del Festival di Sanremo, i Maneskin suoneranno dal vivo il loro singolo Zitti e Buoni, insieme alle altre canzoni del nuovo album – Teatro d’Ira Vol.1, in uscita il 19 Marzo 2021 – sul palco di due dei Palazzetti per la musica live più importanti del nostro Paese: Damiano e compagni saranno infatti, al Palazzetto dello Sport di Roma il 14 Dicembre e al Forum d’Assago di Milano il 18 Dicembre

“Siamo molto emozionati, perché sono i nostri primi palazzetti”, confessa Damiano, amplificatore delle emozioni dei suoi compagni. Gli fa eco Ethan: “Siamo anche molto felici, perché il nuovo album è proprio pensato per la dimensione live.” Anche dal punto di vista creativo: Teatro d’Ira Vol.1  (“in cui ci saranno delle belle sorprese, brani intensi e anche up-tempo”) è stato infatti registrato, oltre che in presa diretta e con strumenti perlopiù analogici, in una vera e propria casa studio.

Ancora Ethan, un fuoco di ricordi ancora scoppiettante : “Al piano di sotto c’era lo studio di registrazione, al piano di sopra i letti”. “E’ comodo”, sorride, Perché anche se magari ad uno di noi l’ispirazione veniva di notte, poteva scendere in studio e registrare l’idea su cui lavorare la mattina dopo”.

I Maneskin mancano dal mercato discografico dal 2018, anno della loro esplosione ad X Factor a cui ha fatto seguito l’Lp certificato con il doppio disco di platino Il Ballo della vita. In mezzo, tante idee trascritte su fogli sparsi (“Scrivevamo anche nel backstage dei nostri concerti”, ricorda Thomas ) ed una full-immersion nella scena musicale londinese, dove la sperimentazione per le band è all’ordine del giorno, che li ha aiutati ad acquisire sempre più sicurezza nella loro identità musicale: “L’ultimo concerto che abbiamo visto è stato a Londra, con gli Hack: eravamo in una palestra e sembrava il ballo di fine anno del liceo”. “Solo che poi”, ride Damiano, e quando lo fa rende ancora più denso e incisivo il graffio che ha nella voce, “Hanno spaccato tutti gli strumenti, e l’atmosfera non era più quella di un ballo di fine anno del liceo”.

Perchè Sanremo, e perché proprio con Zitti e buoni che è quanto di più lontano dai canoni della canzone da Festival? Risponde Victoria, l’anima manageriale del gruppo: “La scelta è venuta quasi naturale”. Poi usa un ossimoro: “La canzone è talmente sbagliata per Sanremo che, per assurdo è quella giusta. Noi non ci siamo mai lasciati ingabbiare dalle etichette, e volevamo far capire qual è la nostra vera essenza attraverso un genere che ci rappresenta appieno (…) Vogliamo far capire che, accanto ai generi che dominano le classifiche, ce ne sono anche altri. E poi… magari ai nostri coetanei, guardandoci viene voglia di imparare a suonare uno strumento e tornare a fare gruppo con la musica”.

Anche la scelta della cover, Amandoti dei CCP, che risulta la più vista della terza serata di Sanremo 2021 sulla piattaforma Rai Play, va nella direzione della massima libertà di espressione, libertà da sovrastrutture e soprattutto dal giogo delle scelte dettate dalle mode: “La scelta di avere Manuel Agnelli come ospite, è stata – anche qui – assolutamente naturale: non solo perché lui è maestro in Italia di un certo genere, tra rock duro e post-punk, ma anche perché è stato il primo a sostenerci ad X Factor ed anche dopo. Il nuovo album, per esempio, glielo abbiamo fatto ascoltare sei mesi fa in treno e abbiamo fatto tesoro dei suoi consigli”.

E a proposito di padrini artistici, i Maneskin hanno ricevuto – poche ore fa – l’endorsement di Vasco Rossi, che li ha eletti ufficialmente – via social – i suoi preferiti di Sanremo 2021; Damiano trasuda orgoglio: “Siamo felicissimi. Essere i preferiti di Vasco, vuol dire essere consacrati come band rock”