«Ci sono voluti 100 anni ma ce l’abbiamo fatta». Nelle parole di Marina Brambilla c’è tutta la portata storica della sua elezione a rettrice dell’Università degli Studi di Milano: mai, in un secolo di storia, la Statale aveva avuto una donna ai vertici.
Brambilla, docente di linguistica tedesca e già pro-rettrice con delega ai Servizi alla didattica e agli studenti, per i prossimi sei anni ha approntato un programma che intende soprattutto implementare le opportunità di studio all’estero e le borse di studio, con un occhio di riguardo alle politiche green tra rigenerazione delle aree verdi, promozione della raccolta differenziata dei rifiuti e approvvigionamento da fonti rinnovabili.
La nuova rettrice dell’Università degli Studi di Milano, eletta con 1651 voti, si è inoltre recentemente battuta per portare la “no tax area” a 30mila euro di Isee, che esenta circa la metà degli studenti dal pagamento delle tasse. All’ultimo turno di votazione, Marina Brambilla si è lasciata dietro i colleghi Luca Solari, direttore della Scuola di Giornalismo “Walter Tobagi” e presidente della Fondazione Unimi, e Gian Luigi Lagatta, docente di Diritto Penale e consigliere della ministra della Giustizia del Governo Draghi Marta Cartabia.
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