27 Febbraio 2020 - 16:24

Me ne frego di Achille Lauro: il videoclip tra arte e cinema

Me ne frego, brano sanremese di Achille Lauro ha finalmente un videoclip. Il filmato girato a Canale Monterano è un visionario mix tra arte e cinema. Dalla Pietà di Michelangelo alla Roma felliniania, Bendo dirige una bravissima Elena D’Amario. Mentre lui, Achille Lauro è San Francesco

Me ne frego ha finalmente un videoclip. Il brano di Achille Lauro in gara alla 70esima edizione del Festival di Sanremo era il solo a non essere accompagnato da una clip ufficiale. Dopo l’anticipazione via social da parte dello stesso artista, attraverso l’utilizzo di frame, è stato pubblicato oggi il video con la regia di Bendo.

La direzione artistica di Me ne frego è di Achille Lauro e Nicolò Cerioni, la produzione è a quattro mani e oltre alla firma del cantante, annovera ancora una volta l’insostituibile Boss Doms. Alessandro Iacopelli ha invece il merito di una scenografia studiata nei minimi dettagli. La location scelta è infatti il suggestivo borgo di Canale Monterano. La fotografia, quasi pitturistica è di Luca D’Amelio.

Il pubblico lo aspettava, aspettava di stupirsi, e così è stato. A quasi un mese di distanza da Sanremo, Achille Lauro lancia un breve antipasto di un progetto artistico molto più ampio. Il videoclip di Me ne frego rappresenta infatti la copertina di un catalogo ricco di immagini, colori e suoni, un mix da sfogliare che rievoca sia il mondo dell’arte che quello del cinema.

Personaggio guida della narrazione è una bravissima e sensuale Elena D’Amario. La ballerina dapprima incarna la Pietà di Michelangelo, assumendo posa e atteggiamento della gloriosa scultura sita in Vaticano, successivamente in una danza famelica e disperata muta a vergine laica e dionisiaca. La presenza di un lupo, o di una lupa, fa pensare anche alla “Lupa” (Lattuada, 1953).

Tra le braccia della donna, similmente al noto capolavoro di Michelangelo, giace un Achille Lauro privo di vita. E qui la chiave sta nella risurrezione artistica alla quale l’artista aveva più volte accennato. “Il mio tempo è compiuto. Quello che sono stato non sarò più. Quello che ero morirà con me” così scriveva in un post via Instagram, alludendo a quello che avremmo visto nel videoclip di Me ne frego.

Sullo sfondo di una danza senza freni che diventa per la protagonista femminile del videoclip vera arma di seduzione, scorrono immagini di una Roma in decadenza. Inevitabile il rimando a “Roma” di Federico Fellini. L’accostamento alla pellicola è possibile grazie ai costumi curati da Noemi Intino che ricordano le passeggiatrici notturne della Salaria e della Aurelia. Una Roma, bucolica, baccheggiante corredata da scene orgistiche che forse turbano la morale stessa, si erge a dinamico background di un disegno apparentemente caotico, sul quale passa in play testo e musica.

“È tempo di morire ora per rinascere in una nuova identità” scriveva Achille Lauro ancora nel post suddetto. Ma qual è questa nuova veste? Che sia il saio del Santo di Assisi? Attenzione a non confondere il sacro con il profano, perché nel videoclip l’artista si spoglia delle proprie vesti, si, ma quelle a cui dice addio non sono gli stracci di San Francesco, bensì il mantello Gucci indossato a Sanremo. E se ancora qualche dubbio trapelasse,  Lauro si mostra completamente senza veli e senza sessualità.

Circa una settimana fa via Instagram una breve clip mostrava l’artista cimentarsi in un bellissimo gioco di trasformismo, da rock a glam, da ordinario a visionario. “Lauro torna dal passato dopo essere stato crocifisso per risorgere ad Icona Glam. Concettuale oltre il maschile e il femminile, oltre gli schemi omologati, un inno alla pansessualità” con queste parole veniva presentato al pubblico Idol, l’alter-ego di Achille Lauro. Ebbene oggi, con il videoclip di Me ne frego, Idol rompe il ghiaccio e dà inizio ad un nuovo capitolo. È solo l’inizio.